Omicidio La Rosa, 2 anni per rissa a Filippo Mulè. Non partecipò all’uccisione

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Secondo gli inquirenti non ci sarebbero dubbi.  Ad uccidere Paolo La Rosa, ventunenne di Cinisi, sarebbe stato soltanto il camporealese Pietro Alberto Mulè, già condannato in appello a 23 anni e sei mesi di carcere. Il cugino Filippo, infatti, è stato adesso condannato a due anni solo per rissa ma assolto dall’accusa di omicidio. Così si è pronunciata la corte d’assise di Palermo. La procura, per il 23enne camporealese, aveva chiesto 23 anni di carcere. Era questo uno dei tre processi scaturiti dalle indagini sull’omicidio di Paolo La Rosa avvenuto, circa tre anni e mezzo fa, davanti a una nota discoteca che sorge a Terrasini nella piazza principale.

Secondo i giudici Filippo Mulè sarebbe tra quelli che parteciparono alla violenta rissa che culminò con la morte di Paolo La Rosa, ucciso a coltellate. In un altro processo è stato invece condannato Alberto Mulè, cugino di Filippo. La vicenda era stata ricostruita grazie alle testimonianze dei giovani che erano dentro e fuori la discoteca e alle immagini delle telecamere di sicurezza del locale. Filippo Mulè, condannato adesso per rissa, dovrà anche risarcire i danni nei confronti dei familiari di Paolo La Rosa ma anche di altre parti civili, compresi i comuni di Cinisi e di Terrasini. Secondo i testimoni di quella tragica notte Pietro Alberto Mulè aveva litigato all’interno del locale con un buttafuori. Quando stava per andare via, a notte fonda, gli animi si accesero anche con La Rosa con il quale c’erano già vecchie ruggini. Problemi sorti tra i due perché al ventunenne di Cinisi non andava giù che la sorella fosse fidanzata con Filippo Mulè, cugino di Pietro Alberto e con cui c’era un’intensa frequentazione.

La verità processuale dice adesso che ad uccidere La Rosa sia stato soltanto Pietro Alberto Mulè mentre non ci sarebbe stato il concorso del cugino Filippo nell’omicidio di Paolo La Rosa, avvenuto a coltellate davanti alla discoteca “Millenium”, il 24 febbraio del 2020. Il ragazzo avrebbe però partecipato alla rissa che culminò poi nella morte del ragazzo e per questo è stato condannato a 2 anni (senza sospensione della pena) quando la Procura ne aveva invece invocato 22 per omicidio.