Omicidio Coraci, al processo di revisione spunta supertestimone

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Spunta un supertestimone che avrebbe assistito a tutte le fasi che portarono all’omicidio dell’alcamese Enrico Coraci, gravemente ferito, da due colpi sparati da un fucile a canne mozze, nella notte del 21 dicembre di sette anni fa. Enrico, morì dopo tre giorni dal ricovero all’ospedale Villa Sofia di Palermo.

La novità è emersa ieri durante la prima udienza davanti ai giudici della Corte d’Assise di Caltanissetta, che hanno accolto la richiesta di revisione del processo nei confronti dei fratelli Francesco e Vincenzo Gatto condannati a trenta anni di reclusione con sentenza passata in giudicato nell’aprile 2021 dopo la decisione della Corte di Cassazione.

La richiesta di revisione è stata presentata dagli avvocati Saro Lauria e Cinzia Pecoraro che difendono i due fratelli. In primo grado erano stati condannati all’ergastolo dal gup del tribunale di Trapani col rito abbreviato. Trenta anni in appello confermati dalla Cassazione. Gli avvocati Lauria e Pecoraro hanno presentato una serie di eccezioni ma soprattutto hanno sottolineato che i due fratelli avrebbero agito per legittima difesa temendo per la propria incolumità durante un faccia a faccia con Enrico Coraci.

Tesi questa che si basa soprattutto dalle dichiarazioni del super testimone oculare. Il procuratore generale, nell’udienza di ieri, ha chiesto la produzione documentale del processo di primo grado, celebrato a Trapani. Secondo il nuovo testimone Francesco Gatto avrebbe sparato per paura e per difendere il fratello Vincenzo durante un alterco con Enrico Coraci, nel villaggio regionale.

L’omicidio fu preceduto da una lite scoppiata a suon di pugni e ceffoni davanti al locale “Fame Chimica” di piazza Della Repubblica, poi chiuso dai carabinieri. Le circostanze che portarono all’omicidio ed il movente sono contenute nelle 150 pagine delle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte d’appello di Palermo.

I giudici d’appello scrissero «che si è trattato omicidio premeditato scaturito dopo un violento alterco e qualche ceffone nella panineria». Ora arriva il nuovo processo con un nuovo supertestimone con prima udienza celebrata ieri, Dopo le richieste della produzione di nuovi atti da parte dell’accusa il rinvio al prossimo 29 giugno.