Omicidio Bacchi. Tribunale del Riesame, venerdì giudizio su Cangemi. Procura chiede carcere

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Rischia una reclusione da dieci a diciotto anni il ventenne partinicese Andrea Cangemi, indagato per l’omicidio di Francesco Bacchi, altro ventenne partinicese, avvenuto nella notte tra 13 e 14 gennaio a Balestrate, nei pressi della discoteca ‘Medusa’. Cangemi, che deve rispondere di omicidio preterintenzionale, vale a dire commesso senza avere la volontà di uccidere, potrebbe ritornare in carcere. Lo stabilirà il tribunale del Riesame di Palermo che tratterà il caso Cangemi nell’udienza di venerdì prossimo 9 febbraio. L’indagato venne arrestato 36 ore dopo la morte di Bacchi, incastrato dai filmati delle numerose camere di videosorveglianza presenti nella zona di Balestrate in cui si trova il Baglio Abate, immobile in cui sorge la discoteca ‘Medusa’. Dopo alcuni giorni al ‘Pagliarelli’, in ambito di udienza di convalida dell’arresto Andrea Cangemi ottenne i domiciliari. A concederli il Gip Claudio Benvicini in accoglimento della richiesta avanzata dal legale difensore, l’avvocato Bartolo Parrino. Il fermo venne quindi convalidato ma il giovane venne posto ai domiciliari.

La procura di Palermo ha quindi impugnato il provvedimento tornando a chiedere il carcere per Cangemi. Venerdì prossimo deciderà il tribunale del Riesame. Il ritorno a casa di Cangemi e il lavoro fatto dall’avvocato Bartolo Parrino finirono poi anche al centro del rabbioso sfogo della madre di Francesco Bacchi nel corso della manifestazione cittadina svoltasi a Partinico il 19 gennaio scorso. Quello sfogò è poi finito pure nelle relazioni di apertura del nuovo anno giudiziario e in una nota del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo che espresse solidarietà al collega Bartolomeo Parrino, bersaglio dell’attacco, comprensibile per il dolore della donna ma certamente oltre le righe, da parte della madre del diciannovenne Francesco Bacchi. L’Ordine degli avvocati di Palermo, «senza entrare nel merito dello svolgimento delle indagini e delle responsabilità penali che verranno accertate, pur comprendendo il dolore di una madre per la prematura e violenta scomparsa del figlio», ha stigmatizzato la «pesante aggressione verbale nei confronti dell’avvocato Parrino».