Per l’omicidio di Francesco Bacchi di Partinico non c’è prova sicura che Andrea Cangemi volesse uccidere. È scritto nelle motivazioni della sentenza con la quale il gup ha condannato in primo grado il 22enne partinicese a 14 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale, al termine del rito abbreviato. Il giovane è ritenuto responsabile della morte del ventenne, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2024, durante una rissa all’esterno della discoteca Medusa di Balestrate. Il giudice ha respinto la richiesta degli avvocati di parte civile, che avevano chiesto il riconoscimento dell’omicidio volontario. Secondo il gip, Cangemi ha colpito Bacchi con due calci alla testa.
Il tutto si è consumato in pochi secondi: un lasso di tempo troppo breve, secondo il giudice, per affermare “che ci sia stata una valutazione consapevole delle conseguenze o un’accettazione del rischio di uccidere”. Niente aggravanti, nemmeno quella dei futili motivi: le testimonianze su cosa abbia scatenato il litigio sono contrastanti. Condannati anche Gaetano Lo Medico e Alessio Greco, entrambi ventenni di Partinico, a un anno e 8 mesi per rissa aggravata. Per il giudice, tutti e tre hanno partecipato alla lite tra due gruppi, in presenza anche di minori. L’avvocato Cinzia Pecoraro, legale di Daniela Vicari, madre della vittima, ha chiesto al procuratore generale di impugnare la sentenza e riformulare l’accusa in omicidio volontario: “Cangemi ha colpito Bacchi alla testa mentre era a terra, incapace di difendersi. Non fu un gesto istintivo, ma un’azione brutale e consapevole”, dice l’avvocato. Il giovane morì il 14 gennaio 2024 all’ospedale di Partinico dopo la lite davanti a una discoteca di Balestrate. Bacchi perse i sensi subito dopo l’aggressione e morì il giorno successivo all’ospedale di Partinico.
Nel giorno dell’apertura del processo i parenti e gli amici della vittima manifestarono davanti al palazzo di giustizia perché ritenevano che si trattasse di un omicidio volontario e non preterintenzionale. Una protesta acuita dal fatto che Cangemi, ovvero colui che secondo l’accusa avrebbe sferrato i due calci fatali per Bacchi, si trovasse agli arresti domiciliari. In tutto furono 10 le persone coinvolte e indagate per quella rissa mortale. Alcuni hanno patteggiato e altri hanno scelto il rito ordinario. Purtroppo aggressioni, risse, accoltellamenti e in qualche caso ci scappa pure il morto è il tragico bollettino delle movide sempre più selvagge e violente. Restano spesso sulla carta le grida di allarme delle persone per una deriva inarrestabile e soprattutto la città come Palermo è in mano ai criminali.