Omicidio Amatuzzo, via all’appello. Favara cerca alleggerimento pena

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Ergastolo in primo grado, con sentenza del 22 luglio scorso, mentre da domani Ernesto favara, pescatore castelvetranese, sarà imputato al processo d’appello che prenderà il via dinanzi alla seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo. L’uomo era stato condannato al carcere a vita per l’omicidio di Maria Amatuzzo, 29enne uccisa a coltellate, sua ex moglie. La tragedia sotto Natale del 2022, il 24 dicembre, nell’abitazione di Marinella di Selinunte che fino a poco tempo prima era stata la casa della coppia. Nella sentenza di primo grado culminata con la condanna all’ergastolo, il giudice Enzo Agate aveva escluso per Favara soltanto l’aggravante dei “motivi abietti e futili” ma aveva confermato la premeditazione. L’ergastolo per il pescatore castelvetranese di 65 anni era stato invocato dal Pm della Procura di Marsala Stefania Tredici. Prima della camera di consiglio, l’avvocato Margherita Barraco, legale di Ernesto Favara, aveva depositato una memoria con la quale aveva chiesto la derubricazione del reato in omicidio preterintenzionale. Una tesi ritenuta improbabile dalla corte alla luce, soprattutto, dell’efferatezza dell’omicidio e dell’elevato numero di coltellate (ben 28) inferte alla giovane ex moglie. Subito dopo l’omicidio Favara venne arrestato dai carabinieri, per strada, vicino casa, mentre aveva ancora in mano il coltello sporco di sangue. Maria Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, lo aveva lasciato denunciandolo anche per maltrattamenti in famiglia ed era andata a vivere con un altro uomo.