Oltre 300 anfore puniche sul fondale di Pantelleria, ritrovati oggetti del tesoretto

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Oltre trecento anfore di età punica sono state ritrovate a 130 metri di profondità nel mare di Pantelleria, ad alcune centinaia di metri di distanza dal porticciolo di Gadir. Le immersioni, coordinate dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana nell’ambito del progetto “Pantelleria 2022”, sono state effettuate da un team di sette subacquei altofondalisti della “Society for Documentation of Submerged Sites”, ovvero la società per la documentazione e il rinvenimento dei siti sommersi. Attraverso la l’uso della fotogrammetria tridimensionale ad alta risoluzione, è stata rivelata la consistenza del ritrovamento individuato, già una prima volta nel 2011.

Da una prima analisi, le anfore, adagiate su una fascia del fondale pantesco per oltre 400 metri, presenterebbero cinque tipologie di stile e tutte di età punica. In occasione della missione, grazie all’utilizzo metal detector subacqueo, sono stati individuati, inoltre, in località Cala Tramontana, alla profondità di circa 20 metri, alcuni oggetti riconducibili al ritrovamento del tesoretto di circa 4 mila monete puniche scoperto 2011: si tratta di 11 chiodi in bronzo di un’imbarcazione naufragata nello stesso tratto di mare, 26 anelli in piombo ed altri in ceramica.

Lo scorso anno, sempre in località Cala Tramontana, furono individuate 40 monete della stessa tipologia, nonché altri chiodi, materiale ceramico e anelli in piombo trasferiti a Palermo presso il laboratorio di primo intervento della Soprintendenza del Mare.  «La tutela del patrimonio storico-archeologico della nostra Isola – dichiara Franco Fazio, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – è il principale obiettivo della Regione e i tesori sommersi ne costituiscono una parte cospicua e peculiare”.