Nuovo Piano Regolatore Generale o PUG? Ad Alcamo pianificazione urbanistica pare in alto mare

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Approvare il Piano regolatore generale il cui schema di massima è passato in consiglio comunale nel maggio di tre anni fa oppure puntare sul Piano urbanistico generale, legge regionale n.19 del 2020, che contiene le nuove direttive? Fra l’altro il Pug mira a coinvolgere nelle scelte urbanistiche i cittadini e in questo caso maggiormente interessati sono coloro i quali possiedono aree. Il dubbio amletico  è contenuto nell’interrogazione che il consigliere comunale di Forza Italia, Ignazio Caldarella ha presentato al sindaco di Alcamo. Un fatto è certo la redazione del nuovo Prg sta andando avanti a passo di lumaca. Il Prg  venne approvato dalla giunta Ferrara nel 2001. Ora da otto anni si dibatte sulla necessità di un nuovo strumento urbanistico in una città sovradimensionata per quanto riguarda gli immobili. Infatti sono migliaia quelli costruiti abusivamente e poi sanati soprattutto nella zona della via Kennedy. Migliaia da sanare e abitati solo in estate ad Alcamo Marina. Centinaia gli immobili vuoti, ma da un paio di anni è esplosa la richiesta di villette di qualità.

Si acquistano sulla carta e quelle  realizzate negli ultimi due anni, circa 70, sono state vendute al prezzo che varia da 250 a 450 mila euro. “E le richieste sono tantissime – dice Giuseppe Balì – esperto del settore immobiliare. Il covid 19 ha fatto crescere la voglia di evitare gli appartamenti in condominio, che comunque si vendono, e abitare in una casa con un piccolo giardino”. Nelle contrade Palmeri, San Gaetano, Pigne di don Fabrizio e Palma esistono aree ad hoc per villini ma senza strumenti urbanistici Prg o Pug tutto rimane fermo. “Il Comune sta facendo registrare  grossi ritardi – dice Ignazio Caldarella-  chiedo di sapere quanti incontri ha effettuato l’Ufficio di piano dopo l’approvazione dello schema di massima”. Ad Alcamo otto anni fa era stata affidata una consulenza esterna per seguire le fasi del nuovo Prg ma non è stato nominato un gruppo di progettazione. Tutto venne affidato ad una equipe dell’Ufficio tecnico comunale, fra l’altro oberato di lavoro. I frequenti cambi di dirigenti al vertice di questo settore non hanno agevolato accelerazioni che continuano a man care.

E intanto resta da sciogliere il dubbio amletico se proseguire con l’approvazione del Prg e quindi con le norme della legge regionale in vigore dal 1978 oppure rivedere lo strumento urbanistico alla luce delle linee guida per la redazione del Piano urbanistico generale comunale. Col Pug la legge colloca la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati tra i principi fondamentali per la pianificazione del territorio. Caldarella chiede di sapere “Se è stato predisposto un nuovo crono-programma per l’approvazione definitiva dello strumento urbanistico per rilanciare l’edilizia e se il sindaco pensa di affidare l’incarico a tecnici esterni”.