Nuovi reperti archeologici nei fondali di Pantelleria, anfore fino a 100 metri di profondità

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Nuovi ritrovamenti archeologici nei fondali di Pantelleria: l’uso del Rov (un robt subacqueo filoguidato) per le prospezioni subacquee, ha permesso di individuare una zona di concentrazione di anfore, parte di una ampio ventaglio cronologico, inserite nel database del Sistema informativo territoriale della Soprintendenza del mare della Regione Siciliana.

La campagna di monitoraggio dei beni culturali sommersi, frutto della collaborazione tra le forze dell’ordine che operano in mare e gli uffici dell’assessorato, ha interessato l’area che va da Cala Cottone fino a Cala Tramontana, nella parte settentrionale dell’isola.

Ad effettuare la ricognizione è stato il 3° Nucleo operatori subacquei della Guardia costiera, comandato da Sebastiano Sgroi, che con la supervisione scientifica della Soprintendenza del mare, ha indagato il fondale che va dai 50 ai 100 metri di profondità. Tre gli itinerari attivi a Pantelleria, visitabili dai sub in possesso di brevetto di immersione: Cala Gadir, Punta Tracino e Cala Tramontana.