Nuova Iside, familiari insistono: “Relitto da recuperare, c’è dentro Vito”

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La famiglia Lo Iacono non si arrende: “Bisogna fare di tutto per recuperare il peschereccio Nuova Iside che si trova in fondo al mare”. I parenti dei tre pescatori morti in mare, che avevano già inviato una specifica richiesta al Parlamento, al presidente del consiglio Conte e al presidente della Repubblica Mattarella, hanno inoltrato analoga richiesta al ministro per le pari opportunità Elena Bonetti. incontrato oggi.

nel corso dell’incontro program

L’affondamento della Nuova Iside ha stravolto e sconvolto le nostre vite – ha detto i familiari dei tre pescatori –; abbiamo perso i nostri figli e i nostri compagni di vita e questo dolore è reso più grande dal sapere che Vito non è ancora tornato in porto e che è disperso in mare”.

“Abbiamo sentito l’affetto di decine di migliaia di Italiani che, anche sui social, hanno manifestato la loro vicinanza alla nostra sofferenza e hanno dato un’eco inaspettato alla nostra petizione – aggiungono i familiari – Abbiamo, infatti, rivolto un appello allo Stato affinché gli organi competenti dispongano, nel più breve tempo possibile, il recupero del relitto della Nuova Iside in cui, verosimilmente, Vito è rimasto intrappolato”.

Lo scafo si trova a 1400 metri e recuperare il relitto è fondamentale per comprendere cosa sia accaduto quella notte del 12 maggio. C’è un’indagine della procura per accertare le cause della tragedia. “Nel relitto giace ancora il corpo del giovanissimo Vito, – sono certi i familiari –. L’imbarcazione deve essere recuperata affinché il giovane comandante possa trovare, finalmente, il suo porto sicuro e mitigare, ove possibile, lo strazio ed il dolore di una madre, di una compagna e dei familiari tutti”.