‘NO’ alle scorie nucleari in provincia di Trapani, sindaci ed associazioni abbracciano il tempio di Segesta

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Una catena umana attorno al tempio dorico di Segesta. A formarla sindaci e amministratori di tutti i comuni del trapanese ma anche associazioni e semplici cittadini. L’iniziativa, promossa dal comitato ‘Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani’ presieduto dall’alcamese Massimo Fundarò, ex parlamentare e attuale assessore al comune di Calatafimi, vuole dire per l’ennesima un forte ‘NO’ all’inserimento dei siti di Calatafimi e Fulgatore, unici due in Sicilia, fra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. I due centri del trapanese rientrano fra le 51 locazioni possibili contenute nelle Carta Nazionale delle Aree Idonee. Nel corso della manifestazione il comitato organizzatore ha anche lanciato accuse al governo regionale guidato da Renato Schifani che ha solo mostrato disinteresse e che non ha partecipato all’evento. Attenzione che invece aveva posto il precedente esecutivo della Regione, quello di Nello Musumeci, che aveva collaborato alla redazione del corposo dossier, inviato al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con il quale erano state sollevate tantissime osservazioni e numerosissime opposizioni sull’idoneità delle due aree, quella calatafimese e quella trapanese di Fulgatore, ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. La catena umana attorno al tempio di Segesta ha voluto rappresentare simbolicamente un forte abbraccio a tutto il territorio ed ai suoi simboli per esprimere la volontà di difenderlo dall’ipotesi di diventare sede del deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Il comitato ‘Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani, tempo fa aveva anche avviato una petizione su Change che finora ha raccolto più di 40mila firme. Un ‘NO COMPATTO’ di tutti per una zona della Sicilia che, come hanno detto i sindaci Francesco Gruppuso di Calatafimi/Segesta e Giacomo Tranchida di Trapani, non è vocato per questo genere di destinazione, dicono il sindaco di Calatafimi Segesta Francesco Gruppuso e quello di Trapani Giacomo Tranchida. Fra le innumerevoli ragioni evidenziate dal comitato anche la sismicità della zona e la vicinanza dell’aeroporto militare di Birgi.