Si sono radunati in tanti per dire no ad un ripetitore telefonico alto 30 metri pronto per essere innalzato a Calatafimi, in zona Sasi, nei pressi del nuovo centro abitato. I calatafimesi, armati di sciarpe e giubbotto a causa del freddo e della pioggia, hanno partecipato al sit-in alzando anche la voce contro quello che viene visto come un pericolo per la salute e per il paesaggio. I lavori per innalzare la grande antenna telefonia era già cominciati ma poi l’ufficio tecnico comunale aveva sfatto sospendere le operazioni a causa della mancanza di alcune autorizzazioni dell’ARPA, del Comando del Corpo Forestale e del Genio Civile. Risulta singolare che un’amministrazione comunale a forte colorazione verde, quella guidata dal sindaco Francesco Gruppuso e che vede fra gli assessori l’ambientalista alcamese Massimo Fundarò, non abbia controllato per tempo le carte e non si sia opposta, quando doveva, all’installazione della mega antenna telefonica. La protesta è stata organizzata dal «Comitato no antenna Sasi» presieduto da Giacomo Senia.