Muro franato ad Alcamo, in un anno nessun masso tolto. Due progetti. Ma quando?

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E’ trascorso più di un anno da quel 24 ottobre quando, le forti piogge, crearono parecchi danni sul territorio alcamese. Da allora nella zona di questo crollo, davanti la scuola Bagolino di via Verga e dinanzi gli impianti sportivi, non è stata spostata neanche una pietra. Un intervento, ad onor del vero, c’è stato. Quello di transennare tutto e interdire l’intera zona al passaggio dei pedoni. Non più utilizzabile la scaletta che scende dall’istituto scolastico e anche i locali dell’ex casa del custode divenuta poi sede di laboratori. Al di sopra del muro di contenimento franato sorge una palazzina e qualcuno teme che, le ulteriori piogge, potrebbero anche causare altri problemi.

Ma in oltre un anno dall’episodio, cosa è stato fatto? Il comune di Alcamo ha inserito l’intervento tra quelli relativi ai danni causati dal dissesto idrogeologico. Il dipartimento ha accolto la richiesta ma non si conoscono i tempi su quando e come tali opere verranno finanziate. L’istituto comprensivo Sebastiano Bagolino è andato invece oltre ed ha presentato un progetto nell’ambito dell’avviso regionale sulla sistemazione e la riqualificazione degli spazi esterni delle scuole. Un’opera da 140.000 euro che è stata approvata ma che è finita, di poco, tra quelle non ammesse a finanziamento.

Il progetto opera il quarto posto tra quelli non immediatamente finanziabili e quindi, con il possibile nuovo incremento economico del fondo, potrebbe essere finanziata. Anche in questo caso, però, non si conoscono i tempi. L’idea progettuale della ‘Bagolino’, oltre al ripristino del muro crollato, prevede anche la realizzazione di una parete per arrampicate, sullo stesso muro; la deposizione di pavimentazione gommosa e l’installazione di un canestro per realizzare un campetto da play-ground.

In questa maniera prenderebbe vita uno spazio, fra Bagolino e liceo Fazio Allmayer, finora mai utilizzato. Allo stato attuale non ci sono però tempi certi. Frana e transito interdetto sono tali e quali. Una domanda sorge però spontanea. Ma il comune di Alcamo e la sua protezione civile non hanno potuto neanche togliere massi, pietre e calcinacci dall’ottobre del 2021 e fino ad ora? O si tratta invece dell’idea di creare un museo open-air? Un’attrazione per i turisti? Chissà!