di Antonio Pignatiello
E’ morta nella sua casa romana Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per aver scoperto in Neurologia il fattore di crescita NGF, Senatore a vita, aveva 103.
Torinese di nascita ha attraversato la storia italiana dalle tragedie delle persecuzioni nazifasciste sugli ebrei alle difficoltà di farsi valere, in una Italia ancora bigotta e arretrata, come scienziata in quanto donna. “Le donne non devono dimostrare altro che sono intelligenti” disse praticamente in una delle sue rare e indicate frasi. Modesta da sempre disse che fu solo per caso che scoprì il fattore di crescita NGF, un termine tecnico in biologia e neurologia che consentirà ulteriori conoscenze nella struttura della mente e della vita delle persone. “Non importa cosa faccia il mio corpo, io so che sono la mia mente” era un’altra delle sue lucide e delucidanti frasi su ciò che siamo e potremo essere, la mente, la nostra mente essenzilamente dunque.
Ebbe una polemica sferzante con Storace perchè appoggò, da senatrice a vita, il Governo Prodi che viaggiava sul filo del voto in più o meno e rispose duramente difesa anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una vita vissuta nella ricerca, dalle amarezze per lo sfruttamento delle ricerche e scoperte scientifiche usate nella commercializzazione delle industrie alle battaglie sempre vicine alle donne e alla ricerca.
E’ stata il simbolo dell’Italia seria , preparata, tenace che non deve emigrare come tanti ricercatori e non solo. E’ stata il simbolo della donna lontana dai clamori dei microfoni e delle prime pagine patinate, della televisione e delle luci della ribalta. Un secolo di vita in un secolo di storia tragica ma che ha visto uomini e donne, pochi, impegnati alla costruzione di una società migliore per la conoscenza e la scienza e come cittadini di una democrazia facendo semplicemente il proprio dovere.