Mozione di sfiducia, sindaco di Borgetto anticipa tutti. Si dimette e prende tempo

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Il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo

Il sindaco entra in tackle scivolato e anticipa tutti. Luigi Garofalo, primo cittadino di Borgetto, poco prima che il consiglio comunale si pronunciasse sulla mozione di sfiducia, ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Garofalo ha così evitato la sua morte annunciata, (in aula erano infatti presenti 9 i firmatari della sfiducia contro otto, numero minimo per mandare a casa il sindaco), prendendo altro tempo per chiudere trattative e accordi. Dalla presentazione delle sue dimissioni ci saranno così 20 giorni di tempo per renderle definitive o ritirarle.

Il sindaco borgettano crede che possa venir fuori qualcosa dal confronto con i consiglieri comunali e spera che ciò avvenga senza altri tatticismi. Probabilmente qualcuno ha ripreso a tessere la tela tant’è che negli ultimi giorni sono quasi del tutto scomparse le dichiarazioni di guerra della maggior parte del consiglio comunale che non aveva mai nascosto la volontà di votare sì alla sfiducia e di costringere quindi Garofalo a lasciare l’incarico. La seduta consiliare di ieri, dopo l’annuncio di Garofalo che ha rassegnato le dimissioni, ha provato l’immediata sospensione dei lavori e quindi una lunga riunione dei 9 firmatari della mozione. Nessuno è poi rientrato in aula e il consiglio è stato rinviato per mancanza del numero legale.

Intanto il fronte del sì alla sfiducia pare essersi spaccato ma bisognerebbe adesso capire se i firmatari decideranno di sotterrare l’ascia di guerra almeno fino al 10 marzo prossimo quando il primo cittadino di Borgetto dovrà decidere se ritirare o meno le sue dimissioni. Allo stato attuale la giunta municipale si trova con tutti gli assessori dimissionari sia perché in contrasto con il sindaco e sia per lasciare mani libere allo stesso Garofalo ed ai partiti di trovare nuove intese anche con l’elargizione di incarichi e poltrone.