Monti chiede a Lombardo di dimettersi

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    Scoppia come un temporale annunciato la questione Sicilia.

    A mettere la questione sul piatto lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti che ha chiesto a Raffaele Lombardo di chiarire la sua posizione e in pratica di dimettersi. Ci sarebbe un rischio default da parte dela Regione, cinque miliardi di debiti e situazione esplosiva con rischio emolumenti stipendi per impiegati e le categorie che con la regione hanno un contenzioso, una questione, aspettano soldi per intendersi.

    Il Governo lombardo, o meglio i Governi Lombardo, cinque alla fine, non hanno migliorato la situazione ma l’hanno aggravata peggiorata anche dalla crisi con una situazione di grave incertezza internazionale e ancor più italiana.

    “Ho parlato al telefono con Mario Monti rassicurandolo del fatto che gli rassegnerò formalmente tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale. E che gli parlerò anche della scelta di dimettermi”. Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo dopo la lettere inviatagli dal premier. “A seguito della nota inviata da Palazzo Chigi, ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti rassicurandolo del fatto che – nonostante le criticità segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti – gli rassegnerò formalmente, oltre all’immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale”, sostiene il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. “Al presidente Monti parlerò anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori – aggiunge – l’esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell’esecutivo. Incontrerò il presidente Monti martedì prossimo a Roma, a Palazzo Chigi”.

    Recentemente sulla Sicilia si era anche abbattua la scure dell’europa che ha bloccato gli anticipi per 600 milioni di euro. Ora si attendono le dimissioni annunciate da Lombardo e le prossime elezioni di fine ottobre.