Monte Bonifato, a San Nicola tornano i rifiuti. Hotel ‘Funtanazza’ abbandonato

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Gettare i rifiuti per strada è oramai diventata una incancrenita abitudine. Impossibile comprendere perché gli alcamesi, nell’ultimo decennio, abbiano notevolmente modificato quelle che abitudini che avevano posto Alcamo ai primi posti in Sicilia e in Italia come pulizia e come raccolta differenziata. Ancora più difficile capire come facciano i ‘soliti incivili sporcaccioni a scaricare rifiuti di ogni genere, anche elettrodomestici in disuso, in strade difficilmente raggiungibili. E’ il caso della strada di contrada San Nicola, sul monte Bonifato.

Gli interventi, in quella zona, sarebbero a carico del Libero Consorzio Comunale in quanto l’arteria stradale e l’intera riserva appartengono all’ex provincia di Trapani. Un vero degrado e tanti disagi  per chi possiede dei terreni in quella zona. Per non parlare della pessima pubblicità agli occhi dei turisti che amano la natura e che sono sempre alla ricerca di sentieri e verde. La strada di San Nicola, dopo i cartelli installati da alcuni proprietari di terreni e l’intervento straordinario del Comune di Alcamo che ha attivato la Roma Costruzioni,   è stata ripulita lo scorso mese di novembre ma, dopo poco tempo, alcuni mezzi hanno ripreso a scaricare come se quei luoghi fossero delle discariche pubbliche.

Produttori di vino, proprietari di terreni e organizzatori di visite enogastronomiche che operano sul monte Bonifato non ce la fanno più. Avevano anche costituito un comitato spontaneo. Erano stati loro, i titolari delle aziende alcamesi di “Tenute Valso”, “Possente”, “Viola”, “Elios” e “Di Leo” ad installare lungo la strada di San Nicola alcuni cartelli in cui è segnalata non solo l’eventuale denuncia dei trasgressori alle autorità competenti ma anche l’invito a portare i rifiuti al CCR, in Contrada Vallone Monaco.

Una battaglia che però sembra contro i mulini al vento. Il monte Bonifato va avanti infatti fra costanti scarica-barile di competenze: il Libero Consorzio, proprietario della riserva che non ha un direttore da oltre dieci anni; la Regione con gli uomini della Forestale e il comune di Alcamo nella fascia di pre-riserva. Il risultato è che l’area pic-nic è stata completamente devastata, che il parco avventura risulta distrutto e che l’ex albergo La Funtanazza stia cominciando a cadere a pezzi. In tutto questo dov’è la voce delle associazioni ambientalistiche della cittadina alcamese?