Mistero “autostazione” di Alcamo, lavori completati ma locali sempre chiusi. Caldarella chiede i motivi

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Un romanzo giallo la cui soluzione si attende dalla fine del mese di febbraio del 2018 cioè da quando vennero  sospesi i lavori per la sistemazione dell’ex autostazione della piazza Repubblica di Alcamo. Una vicenda che affonda le radici nella notte dei tempi. Cioè dal novembre 2014 quando venne approvato il progetto di recupero prevedendo uno stanziamento di 450 mila euro. Nell’ottobre 2016 venne indetta la gara d’appalto. I lavori iniziarono, un anno dopo. ovvero nell’ottobre 2017. Lavori da consegnare entro 120 giorni. L’autostazione si trova nella centralissima Piazza della Repubblica a sud del castello dei conti di Modica, una delle mete preferite dai turisti. Nel vialone, lato est, arrivano e partono gli autobus extraurbani. Ma i viaggiatori non possono usufruire di una sala d’attesa, di punto di ristoro e dove fare i biglietti. Se piove il riparo sotto le pensiline. Il progetto faceva parte degli interventi di riqualificazione della zona. E in effetti è stata rifatta l’illuminazione e di recente rimessa a nuovo la villa grazie al finanziamento del Gal di Castellammare del Golfo per circa 150 mila euro. Uno dei più bei posti di Alcamo ha perso la sua identità, provocando l’indignazione degli alcamesi, a causa dell’istallazione di variopinti scatoloni di legno utilizzati dai locali per la movida.

Intanto l’ex autostazione, oltre 400 metri quadrati, continua a rimanere con le saracinesche abbassate. Per cercare di risolvere il giallo è sceso in campo il consigliere comunale di Forza Italia, Ignazio Caldarella con una interrogazione rivolta al sindaco Domenico Surdi. Scrive Caldarella: “Ritenendo il perdurare della chiusura un danno enorme per la comunità alcamese, sia per il suo utilizzo come autostazione sia per il mancato uso come Urban Center, luogo di confronto e locali di esposizione per la vita sociale e culturale, soprattutto dei giovani. Inoltre essendo vicina al Castello, chiese e villa potrebbe contribuire a rivitalizzare il centro storico”.  Dieci le domande rivolte al sindaco da Caldarella tra le quali” se i lavori sono stati ultimati, se sono state liquidate le somme per i lavori, se esistono contestazioni all’impresa, cosa serve per la riapertura.