Migranti, Croce Rossa attiva in ex cementificio. Sostegno al Comune per dormitorio in palestra

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In quel campo migranti, realizzato abusivamente nell’area dell’ex cementificio ‘Calcestruzzi Selinunte’, gli aiuti e la presenza della Croce Rossa non sono mai mancati. Una cinquantina gli extracomunitari, fra senegalesi e gambiani, che quattro giorni a settimana ricevono le visite di psicologo, mediatore culturale, medico e altri volontari del comitato di Castelvetrano della Croce Rossa. Dopo il nuovo incendio di due giorni fa, per fortuna senza vittime come invece purtroppo accadde nel settembre scorso, il comune ha chiesto un nuovo intervento all’organizzazione per allestire un campo al coperto, nella palestra comunale, con sacchi a pelo, materassi e altre attrezzature.

Definitivamente smontate invece le 35 casette prefabbricate, nell’area di un oleificio dismesso, che erano state montate a fine settembre e che avevano accolto 175 lavoratori stagionali fino al 31 gennaio. Tre di questi moduli abitativi sono stati poi trasferiti nella sede del comitato crocerossino castelvetranese per rimanere in funzione fino a pochi giorni fa, quando l’ultimo extracomunitario è andato via. Restano però alcune decine di gambiani e senegalesi che non intendono sgomberare l’ex cementificio e che vogliono mantenere proprio lì il loro domicilio. Per tanti motivi. Innanzitutto perché alcuni non hanno documenti di identità e poi perché proprio da lì passano gli imprenditori agricoli che li ingaggiano per andare a lavorare, al mattino presto, nelle campagne.

Oltre al rischio incendi sempre attuale, due nel giro di cinque mesi, quel campo necessiterebbe di un profondo intervento di pulizia per eliminare il degrado che purtroppo vi si trova sempre. Anche in questo sono stati impegnati i volontari della Croce Rossa assieme al Comune di Castelvetrano. Fino al termine del mese di gennaio era stata la prefettura di Trapani a coordinare le attività grazie all’istituzione di un apposito tavolo. Dal mese scorso l’accordo è terminato ma quel campo nell’ex cementificio rischia sempre di rimanere una polveriera.