L’ennesima terribile storia di violenza consumata fra le mura domestiche. È quella emersa, questa volta, a Mazara del Vallo, dove i poliziotti hanno eseguito un’ordinanza dispositiva della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un mazarese di 45 anni. Un provvedimento restrittivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Marsala, per abusi che sarebbero andati avanti per anni ed emersi solo nel marzo dell’anno scorso, quando la figlia ha trovato il coraggio e la forza di denunciare quanto subito fin dalla più tenera età. Le indagini, subito avviate dagli agenti del commissariato, che nel tempo ha maturato una grande esperienza in materia di reati sessuali ai danni di minori, hanno permesso di denunciare l’uomo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala che, condividendo le conclusioni degli investigatori, ha richiesto al competente G.I.P. la misura cautelare. La ricostruzione della vicenda ha permesso di delineare un quadro complessivo gravissimo vissuto a lungo dalla ragazzina all’interno del proprio nucleo familiare. Gli episodi di violenza, iniziati quando aveva appena 11 anni, si sono protratti, con una frequenza sconcertante. Grazie alla sua autorità di padre l’uomo la costringeva ad intrattenere con lui rapporti sessuali con cadenza anche più che settimanale. Poi le imponeva di tenere la bocca chiusa sulla vicenda, minacciandola di conseguenze negative nel caso in cui avesse parlato. Fino a quando, l’anno scorso, la giovane non ce l’ha più fatta e ha deciso di rivolgersi alla polizia per mettere fine a quella situazione insostenibile.