Mazara del Vallo-Mafia: sequestro da 4 milioni ai Burzotta, padre e figlio

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Beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Trapani all’imprenditore mazarese Giuseppe Burzotta e al suo nucleo familiare. La proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, avanzata dal direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani che ha emesso il relativo provvedimento condividendo le indagini condotte dalla Dia trapanese, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di Prevenzione” della Dda. di Palermo. Giuseppe Burzotta, 65 anni, noto imprenditore del settore edile, già sorvegliato speciale di P.S., pur non avendo a suo carico condanne per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., rientra comunque nel novero dei soggetti indiziati di “appartenenza” ad una associazione di tipo mafioso. Sarebbe emerso, infatti, come si legge in una nota della Dia, che avrebbe costantemente fornito “supporto economico e finanziario a membri della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, ovvero a familiari degli stessi, ovvero ancora ad imprenditori indicati dai medesimi membri del sodalizio criminale”. Le intercettazioni, i riscontri bancari e le numerose testimonianze acquisite dimostrerebbero che Burzotta avrebbe ricavato le risorse economiche, necessarie al sostentamento di taluni componenti del clan mazarese, attraverso il sistematico ricorso ad attività finanziarie illecite oltre che alla gestione occulta di imprese intestate a dei prestanome compiacenti. Destinatario del medesimo provvedimento di sequestro è il figlio dell’imprenditore, Andrea Burzotta, consigliere comunale di Mazara del Vallo, già consigliere provinciale, ritenuto complice del padre nell’attività di trasferimento fraudolento di beni. Gli accertamenti economici e reddituali effettuati dalla Dia trapanese hanno evidenziato anche l’esistenza di un patrimonio il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati da padre e figlio. Fra i beni sequestrati 11 fabbricati, 9 tra autocarri ed autovetture, 25 lotti di terreno, 39 rapporti bancari, l’intero capitale sociale ed il compendio aziendale di 4 società.