Sembravano autentici, ma erano solo copie ben camuffate. T-shirt e bermuda con i loghi di marchi prestigiosi come Nike, Adidas, Tommy Hilfiger, EA7, Palm Angels, Guess, Fendi e Moschino erano in bella mostra tra le bancarelle di un mercato rionale di Mazara del Vallo. A venderli, due ambulanti che forse non si aspettavano di incrociare proprio lì la Guardia di Finanza. I militari della Tenenza locale, impegnati nei controlli straordinari disposti dal Comando Provinciale di Trapani per contrastare i traffici illeciti, hanno fiutato subito l’inganno: le etichette, i loghi e la qualità dei tessuti presentavano anomalie troppo evidenti. Il sequestro è scattato all’istante: oltre 750 capi contraffatti sono stati ritirati dal commercio, sottratti a un giro d’affari che danneggia l’economia legale e inganna i consumatori. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il sequestro e i due ambulanti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Marsala per “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e “ricettazione”. Solo nel novembre 2024, i finanzieri della Compagnia di Marsala avevano sequestrato oltre 1.700 articoli contraffatti, tra giocattoli, profumi e capi firmati, rinvenuti sia su piattaforme di e commerce sia nei mercatini settimanali. Ed è del febbraio scorso la notizia del sequestro di 3 milioni di articoli contraffatti in un capannone a Palermo ma destinati alla distribuzione nel trapanese. Dietro ogni oggetto contraffatto non c’è solo un inganno commerciale, ma un’intera filiera criminale che alimenta lavoro nero, evasione e concorrenza sleale.