Mancano i medici negli ospedali, pronto soccorso in tilt

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A seconda del codice le attese per una visita al pronto soccorso si protraggono per ore e ore. La causa? La carenza di medici. E per le continue aggressioni molti sanitari evitano di prestare servizio in un posto di frontiera. Quella dei pronto soccorso è l’ennesima fotografia dello sfascio sanitario dove si può attendere anche un anno per una visita, ma nel volgere di 24 ore se a pagamento. La sanità dunque non è uguale per tutti. “Non occorre fare giri di parole, la situazione nei pronto soccorso siciliani è esplosiva e gli ultimi episodi di cronaca lo testimoniano in maniera inequivocabile. Il rischio clinico è altissimo e la stessa salute dei pazienti è messa in pericolo da condizioni di lavoro improponibili e inaccettabili. Il governo deve muoversi prima che sia troppo tardi. Non si aspettino i morti per intervenire”. Lo afferma il coordinatore della sottocommissione dell’Ars sui pronto soccorso, il capogruppo del M5S a palazzo dei Normanni, Antonio De Luca. Gli episodi di cronaca cui si riferisce De Luca sono il grido d’aiuto dei medici siciliani del pronto soccorso.
“Esprimo – dice De Luca – la massima solidarietà e vicinanza ai medici la cui  carenza , purtroppo non è limitata solo alle aree di emergenza. Rispetto alla dotazione organica  manca  il 47 per cento dei medici. Sui 786 medici previsti quelli effettivi sono solo 414. “La soluzione – dice Antonio De Luca – non può essere la redistribuzione dei medici tra i vari ospedali prospettata nei giorni scorsi dall’assessorato alla salute, anche perché questa arriva tardi, quando le ferie dei medici sono state programmate. Occorre una unità di crisi permanente costituita presso l’assessorato che centralizzi il sistema delle assunzioni e le faccia partire al più presto”.