Mafia, nel trapanese forte vocazione imprenditoriale e logge massoniche deviate

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Seppur non si siano registrati nuovi episodi di infiltrazione nella Pubblica Amministrazione, resta elevata la capacità mafiosa di condizionare ovvero gestire l’iter procedurale degli appalti pubblici, tramite corruzione, che coinvolgerebbero, più frequentemente, imprenditori, tecnici e funzionari pubblici, allettati dai facili guadagni.

Lo ha messo per iscritto la DIA, parlando della mafia della provincia di Palermo, nella relazione del primo semestre 2022 presentata recentemente in parlamento. Cosa nostra trapanese, nel conservare le tradizionali connotazioni strutturali conferma la sua spiccata vocazione di tipo economico-imprenditoriale.

Il contesto criminale della provincia di Trapani è  caratterizzato anche da una significativa  presenza di “logge massoniche” segrete o deviate che talvolta infiltrano il locale tessuto economico-sociale con interferenze negli apparati degli Enti locali e nella gestione degli appalti pubblici. I comuni  interessi di esponenti mafiosi e imprenditori ritenuti vicini a cosa nostra trapanese, sostiene ancora la DIA, influenzano significativamente l’economia legale.

Sul piano delle indagini preventive finalizzate al recupero dei capitali illeciti, la DIA di Trapani  il 5 gennaio 2022, proprio ad Alcamo, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura di Palermo, ha sequestrato 4 immobili, una quota di una società immobiliare, diversi  rapporti finanziari e 6 compendi aziendali attivi nei settori della formazione professionale, edile e del commercio, per un valore complessivo di circa 2 milioni e 800 mila euro.

I beni sarebbero riconducibili ad un imprenditore ed ex politico, Pasquale Perricone di 67 anni, operante nel settore degli appalti pubblici e della formazione professionale, ritenuto contiguo alla locale famiglia mafiosa e dominus di un sodalizio  criminale capace di conseguire illeciti profitti discendenti da finanziamenti pubblici.

Infine, sebbene non si evidenzino relazioni tra cosa nostra trapanese e la criminalità organizzata straniera, si conferma la presenza in provincia di sodalizi prevalentemente dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al contrabbando di sigarette e allo spaccio “in strada” di sostanze stupefacenti.