Vent’anni di carcere per Michele Vitale “Fardazza” famiglia storicamente egemone in seno al mandamento mafioso di Partinico e otto per Salvatore Leggio. La sentenza è della Terza Sezione del Tribunale di Palermo. Entrambi furono coinvolti nel blitz “Gordio” del 2017. Furono eseguiti ottantacinque arresti (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) .
Questo è stato il bilancio dell’operazione “Gordio”, diretta dalla Dda di Palermo, che ha portato allo smantellamento del mandamento di Partinico che risultò composto da 5 organizzazioni criminali. Gli 85 indagati vennero accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione.
Emersero collegamenti tra mafiosi affiliati al mandamento di Partinico e il clan romano dei Casamonica. E’ uno degli elementi portato alla luce dall’inchiesta della Dda di Palermo. Le indagini – che non beneficiarono del contributo delle dichiarazioni di alcun collaboratore di giustizia – avrebbero potato alla luce presunte dinamiche criminali, documentando l’operatività di 5 associazioni specializzate nel traffico e nella produzione di stupefacenti.
L’inchiesta della Dda palermitana avrebbe documentato l’esistenza di legami tra alcuni degli indagati e diversi politici locali. Elementi che, nell’estate 2020, portarono allo scioglimento del consiglio comunale di Partinico per possibili condizionamenti mafiosi sull’attività amministrativa.
Vitale e Leggio erano imputati di associazione, finalizzata al traffico di cocaina, coltivazione di ingente quantità di marijuana e tentata estorsione ai danni di un imprenditore partinicese per impedirgli di affittare dei locali commerciali. I reati erano contestati con l’aggravante di avere agevolato Cosa Nostra.