Scacco matto al patrimonio del mandamento mafioso di Castelvetrano capeggiato da Matteo Messina Denaro. I carabinieri di Trapani hanno dato esecuzione al sequestro di beni nei confronti dell’imprenditore Salvatore Angelo e di Antonino Nastasi (nonché quello della moglie Antonina Italia), già condannati nell’ambito dell’operazione “mandamento” per associazione di tipo mafioso e fittizia intestazione di beni. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini sulla ricerca di Matteo Messina Denaro che, dopo aver portato all’arresto degli esponenti di vertice del mandamento di Castelvetrano, ha consentito l’individuazione dell’ingente patrimonio accumulato da questi, per un valore complessivo di 18,5 milioni di euro. L’intervento, che ha interessato la provincia di Trapani, ed in particolare i comuni di Castelvetrano, Castellamare del Golfo, Salemi e Mazara del Vallo, prevede il sequestro di 8 beni aziendali, 132 beni immobili, 7 autoveicoli e circa 22 tra rapporti bancari e finanziari. “L’indagine patrimoniale – sostengono dal comando provinciale dei carabinieri di Trapani – ha confermato come l’organizzazione capeggiata dal latitante trapanese Messina Denaro fosse in grado di intervenire nell’esecuzione di importanti lavori nel settore delle energie rinnovabili, con una fitta rete di società controllate, in modo diretto e indiretto, dall’imprenditore Salvatore Angelo di Salemi”. Quest’ultimo è risultato, secondo gli inquirenti, la pedina fondamentale intorno alla quale ruotava il sistema societario con cui l’organizzazione mafiosa si è infiltrata direttamente nel circuito produttivo e, in particolare, nei progetti di realizzazione dei parchi eolici di San Calogero di Sciacca, Eufemia di Santa Margherita Belice e Contessa Entellina. Attraverso accertamenti bancari è stato possibile riscontrare come una percentuale dei proventi venisse destinata all’associazione mafiosa, ed in parte al sostentamento della latitanza di Matteo Messina Denaro. l provvedimento a carico di Angelo Salvatore e del figlio Andrea comprende 5 imprese che operano nei settori agricolo ed edile, l’intero compendio aziendale della Salemitana calcestruzzi s.r.l., la società Spamepharma srl, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici, oltre a numerosi immobili e conti correnti. Il sequestro riguarda, inoltre, il compendio patrimoniale di Antonino Nastasi, già condannato all’ergastolo per associazione mafiosa ed omicidio nel 1996, socio di Filippo Guttadauro e Francesco Messina Denaro nella cooperativa Agricola Mediterranea, nonché proprietario, stando alle dichiarazioni di alcuni pentiti, del terreno utilizzato nel 1993 per occultare l’esplosivo delle stragi di Roma, Firenze e Milano. L’indagine patrimoniale ha accertato il trasferimento fraudolento a favore di prestanome di quote societarie di proprietà della moglie, Antonina Italia, e le modalità’ attraverso cui gli utili d’impresa venivano incamerati dalla famiglia mafiosa di Castelvetrano. E’ stata inoltre documentata l’indebita percezione di ingenti contributi comunitari da parte dei coniugi Nastasi.