Ludopatia, ambulatorio di Alcamo mai avviato. Locali chiusi e ‘stimolatore’ dirottato

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Il protocollo d’intesa tra Comune di Alcamo e ASP di Trapani venne sottoscritto il 26 luglio del 2019 tra il sindaco Domenico Surdi e l’ex manager dell’azienda sanitaria, Fabio Damiani. L’atto aveva assegnato all’azienda sanitaria un bene confiscato alla mafia, una palazzina ad angolo fra via Benedetto Croce e via arciprete Virgilio. L’intesa, all’inizio di durata quadriennale, venne poi prorogata di altri 15 anni. Proprio qui sarebbe dovuto sorgere un ambulatorio per contrastare le dipendenze patologiche con particolare riferimento al gioco d’azzardo e all’uso di cocaina.

Sono trascorsi due anni e mezzo e, nel frattempo, a causa anche della pandemia, due piani dell’edificio sono stati adibiti ad ambulatori. Rimane vuoto e inutilizzato il primo piano, quello che dovrebbe essere dedicato alla cura delle dipendenze e che prevede l’uso di nuove e sofisticate anche apparecchiature, con l’assunzione di altro personale. Tutto rimane fermo perché qualcuno dell’ASP di Trapani si sarebbe incaponito su di una convinzione: la struttura deve utilizzare l’intera palazzina. O così o niente.

Una presa di posizione non prevista dal protocollo d’intesa firmato con il comune di Alcamo e che rischia di creare non pochi problemi non soltanto alla cura della ludopatia ma anche a tutto il SERT. Infatti da alcuni giorni è arrivato ad Alcamo  lo ‘stimolatore transcranico’ per combattere le dipendenze da cocaina, un’apparecchiatura all’avanguardia di cui poche aziende sanitarie  sono dotate. Il primario responsabile del SERT, Guido Faillace, ha provato più volte a sollecitare l’ASP di Trapani per sbloccare la situazione, ma dai vertici amministrativi aziendali non è arrivata alcuna risposta. Faillace e i suoi collaboratori hanno quindi deciso di fare spazio nei locali di via Cernaia e di montare proprio qui la nuova attrezzatura.

Insomma tutto era già pronto, nel 2019, per intervenire nei locali di via arciprete Virgilio ma l’ambulatorio contro la ludopatia e le altre dipendenze, nonostante venne a suo tempo ampiamente pubblicizzato, non ha mai funzionato. Fra l’altro, a tutt’oggi, i locali del primo piano devono ancora essere ristrutturati e arredati. I fondi ci sono, il personale pure. Manca forse la volontà politica dell’ASP trapanese.