Lo Stato mette in vendita beni di Nicastri

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Un impero economico che al momento del sequestro, al quale è poi seguita la confisca, venne valutato in un miliardo e 300 milioni di euro. Un impero che si va sempre più sgretolando per assegnazioni di immobili ed altro per uso sociale, che era composto da una quarantina di società, attive in tanti settori, eolico in particolare. Il tesoro, realizzato da un ex elettricista, l’alcamese Vito Nicastri, che ha conosciuto un’ascesa economica eccezionale, grazie, dicono le inchieste, alla sua vicinanza con il superlatitante Matteo Messina Denaro. La metafora della caduta del Signore del vento, sono quelle tavole in legno che chiudono gli ingressi e finestre di un grande immobile nella via Federico II, dove erano in corso lavori e che doveva diventare la reggia di un imprenditore, che con le ultime inchieste col caso Siri-Arata, ha fatto partire, un terremoto nel governo giallo-verde, proprio da Alcamo definita la città più grillina d’Italia. Molti immobili di Nicastri sono stati assegnati per fini istituzionali ma oggi, per la prima volta lo Stato, attraverso, l’amministratore giudiziario Antonio Talluto, ha deciso di fare cassa. Messi in vendita due mega immobili. Si tratta di un capannone di 9 mila metri quadrati in contrada Faranna dove era in corso la realizzazione di un mega centro commerciale. La richiesta, tramite l’agenzia immobiliare Luna di Giuseppe Balì, è di tre milioni di euro. Stessa richiesta per quella che avrebbe dovuto rappresentare una lussuosa sala di trattenimenti: Il “giardino del sole” di contrada Gammara, quasi ultimata tanto che erano stati prenotati matrimoni. Il sequestro bloccò i lavori e costrinse numerose coppie a rivedere data e rinfresco del dopo matrimonio. Per “Il giardino del sole”, mille metri quadrati la sala con 15 metri quadrati tra giardino e posteggio, messo in vendita dallo Stato, per tre milioni di euro. Le due sale fanno parte della società Alfa Immobiliare, riconducibile a Vito Nicastri. Il centro commerciale e la sala trattenimenti dovevano oscurare per grandezza e qualità delle offerte molti discount, soprattutto nella Sicilia occidentale. Vito Nicastri, ora è al centro di nuove indagini poiché, nonostante fosse ai domiciliari, avrebbe continuato a gestire affari. Sono finiti in carcere anche Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia e docente universitario, ligure come Siri, e responsabile del programma della Lega sull’Ambiente e il figlio Francesco Paolo. Sono accusati a vario titolo di corruzione e intestazione fittizia. In carcere anche Manlio Nicastri, figlio di Vito. Lo scandalo si allarga anche sulla Regione. Intanto oggi per la prima volta lo Stato, attraverso l’amministratore giudiziario Antonio Talluto, ha deciso di fare cassa con alcuni dei beni confiscati a Vito Nicastri.