Stato ‘tarocco’, indagato Lauria. Solo un lodo omologato dal giudice. Niente illiceità, gravi indizi e intercettazioni

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Ha redatto un lodo di diritto internazionale poi omologato dal tribunale di Napoli, quindi da un giudice dello Stato; di tale atto, prodotto molti anni prima che sarebbe stato avviato il sistema truffaldino, si sarebbe poi servita l’organizzazione dello ‘Stato Antartico di San Giorgio’; per lui non si ravvisano gravi indizi di colpevolezza e la sua consulenza legale, fornita da soggetto abilitato, ‘non appare sintomatica di illiceità; da ciò che viene fuori dalle intercettazioni non gli si possono addebitare reati; in tale contesto ‘non può ritenersi aderente alle finalità illecite dell’organizzazione criminale e nemmeno in essa inserito’. Questo, in estrema sintesi, è contenuto nell’ordinanza sottoscritta dal GIP di Catanzaro che però mette ugualmente tra gli indagati l’avvocato alcamese Saro Lauria.

L’operazione ‘L’isola che non c’è’, coordinata dal procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, inserisce Lauria tra coloro accusati di associazione per delinquere per la maxi e singolare truffa a capo della quale c’era l’alcamese Damiano Bonventre, presidente del fantomatico Stato, e la moglie uzbeka Liliya Koshuba, entrambi finiti agli arresti domiciliari assieme ad altre 10 persone. L’accusa al valente legale alcamese, ritenuto dagli inquirenti ‘intimo amico’ di Bonventre e designato dal sito web della nazione farlocca come direttore dell’ufficio legale dello ‘Stato Antartico’, ruota sul fatto che sia riuscito a ‘fare bene’ l’avvocato e che abbia quindi fatto omologare il suo lodo internazionale dal tribunale di Napoli. L’atto risale al 2014 e a questo si sarebbero poi rifatti gli artefici della truffa che lo avrebbero utilizzato per accreditare il riconoscimento internazionale e l’esistenza giuridica dello stato sangiorgese. Saro Lauria è però indagato per associazione a delinquere nonostante il suo lodo sia stato accolto da un tribunale dello Stato e nonostante tutto ciò che il GIP ha scritto nell’ordinanza. Gli altri indagati dovranno rispondere anche di truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.

Le indagini hanno preso avvio il 7 aprile 2021 dalla perquisizione di un immobile di Catanzaro, sedicente sede diplomatica dello “Stato Teocratico di San Giorgio” e hanno progressivamente portato a delineare l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale, con basi ad Alcamo, Catanzaro e Teramo. Truffe di vario tipo e ad ampio raggio basate sull’esistenza dello Stato, dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959. Ai cittadini della nazione ‘farlocca’, con sede nei ghiacciai del Polo Sud, veniva prospettata anche la possibilità di ricevere finanziamenti per progetti di ricerca, di fruire di una burocrazia più snella o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero.

I benefici più allettanti erano sperò sicuramente quelli connessi alla riduzione della tassazione, con un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo Stato di appartenenza e con relativa esenzione dalla corresponsione delle imposte ln Italia; quelli riguardanti l’opportunità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano perché sarebbero divenuti beni “sangiorgesi”; quelli di potere esercitare la professione medica nonostante radiazioni o sospensione dall’Albo e di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali.