L’auto non avrebbe fatto morire l’uomo riverso a terra. Assolta alcamese con formula piena

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Ai carabinieri, subito dopo l’accaduto, aveva detto di avere scambiato per un sacco della spazzatura quel qualcosa di scuro che era a terra. Si trattava invece di un pedone che probabilmente si era appena accasciato sulla sede stradale. Da quel tragico evento e dalla morte di Castrenze Lombardo, 81 anni, avvenuti all’incorcio fra le vie Roma e Niccolò Della Valle, ad Alcamo, sono trascorsi esattamente tre anni. La conducente della Fiat Panda, M.P. oggi 74enne, finì sotto processo per omicidio colposo stradale.

Ieri, proprio alla viglia dell’anniversario di quell’episodio che arrivò anche alla ribalta di numerosissime testate giornalistiche, la donna è stata assolta con formula piena dal GUP del Tribunale di Trapani. Alla luce di alcune perizie, infatti, è stata dimostrata la reale dinamica dei fatti e l’assenza di ogni responsabilità della conducente del mezzo, seppur l’episodio fosse avvenuto quando ancora non era buio.

Come emerso dal processo, inoltre, l’uomo si trovava già riverso per terra al momento dell’impatto, probabilmente già deceduto per un grave episodio di sofferenza cardiaca. Gli accertamenti peritali hanno anche acclarato che le lesioni provocate dal contato fra l’utilitaria e il pedone non avessero causato o concausato, in alcun modo, il decesso.

Viva soddisfazione per la decisione assunta dal Tribunale di Trapani è stata esternata dal legale dell’imputata, l’avvocato alcamese Vincezo Abate, che ha anche aggiunto: “Finalmente è stata fatta piena chiarezza sui fatti accadut, ed è stata restituita la serenità a chi ha vissuto per tre anni con il peso di questa grave accusa. Rimane inalterato il cordoglio per la perdita di una vita umana – ha concluso Abate anche a nome della sua assistita – e per il dolore dei suoi
familiari.”