L’auto di Virga non va confiscata, decisione presa dalla Corte d’Appello di Palermo

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La Hyundai intestata alla moglie di Francesco Virga, ex capomafia di Trapani, non va confiscata. Lo ha deciso la corte d’appello di Palermo che ha rigettato il ricorso della Procura trapanese contro la decisione del tribunale di Trapani, che aveva già accolto la tesi dell’avvocato Galluffo. Presentato il ricorso dal procuratore di Palermo, che ha sostenuto l’acquisto del mezzo nel 2018 compiuto con l’utilizzo di proventi illeciti, sottolineando che per le indagini della finanza, la famiglia Virga aveva un deficit finanziario. Deficit che, secondo la tesi accusatoria, non poteva permettere alla donna di pagare le rate del finanziamento chiesto per l’acquisto del mezzo. Da qui, la richiesta di confisca. L’avvocato Galluffo ha invece dimostrato che la sperequazione era frutto di un errore, poiché calcolata prendendo in esame tra le uscite del nucleo familiare anche le voci di spesa inerenti all’attività di impresa esercitata dalla coniuge Virga con la gestione della ditta “Lo Scrigno”. Le spese per l’attività di impresa, però, non possono essere computate con le spese personali.