La Tirrenia lascia Trapani e punta su Palermo

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È ufficiale: Tirrenia non tornerà più a Trapani. A confermare le preoccupazioni del Nuovo Consorzio del Porto di Trapani è stato l’assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti a cui il Consorzio trapanese si era rivolto per intervenire sulla vicenda. In una nota la Regione Sicilia spiega che la proposta di modifica della convenzione chiesta da Tirrenia è stata approvata visto che “non sono state ravvisate condizioni ostative alla rimodulazione degli assetti”. In sostanza, la Compagnia di navigazione ha chiesto ed ottenuto la soppressione della tratta Trapani-Cagliari perché antieconomica, potenziando di fatto la linea Palermo-Cagliari. Secondo la Tirrenia, che gestisce i collegamenti in regime di convezione pubblica con lo Stato per garantire la continuità territoriale con le isole, percependo la somma di 72 milioni di euro, questa operazione farà risparmiare un milione di euro l’anno. “In realtà –sottolinea il Consorzio – la distanza tra Palermo e Cagliari è di 217 miglia marine, mentre quella tra Trapani e Cagliari è di 176 miglia marine, con una differenza di circa 41 miglia che indica chiaramente per la tratta da Trapani una riduzione di circa 3 ore di navigazione e dunque un risparmio notevole in termini di tempo per gli utenti e di costi per la Compagnia.

Che la linea Trapani-Cagliari si fosse trasformata da remunerativa a poco redditizia per Tirrenia, lo aveva denunciato anche il Nuovo Consorzio del Porto di Trapani chiarendone il perché con tanto di numeri alla mano.

“Il problema – avevano sottolineato gli operatori portuali trapanesi – è nato nel 2009, quando Tirrenia decise, senza alcuna motivazione apparente, di spostare l’imbarco da Trapani per la Sardegna dal martedì alla domenica, giorno in cui i mezzi pesanti e dunque le merci non possono viaggiare. Da quel momento in poi la tratta ha registrato un netto calo di traffici: è scesa dai 5mila mezzi pesanti trasportati nel 2008 ai 1.100 del 2013. Stessa cosa per il traffico auto e passeggeri: nel 2008 si sono registrati 8.300 passaggi, nel 2013 appena 3.000”. E da qui nasce il dubbio sollevato dall’ente che più trattarsi di un caso sia “ stata messa in atto da Tirrenia una vera e propria strategia per convincere il Ministero, la Regione Sardegna e la Regione Sicilia che era più che fondato il motivo per cui si è abbandonata la tratta da Trapani e si è raddoppiata quella da Palermo?”. “Apprendiamo con rammarico – è il commento del Nuovo Consorzio del porto – che i nostri sospetti erano più che fondati. La Regione Sicilia ha approvato un’ulteriore operazione di emarginazione e di impoverimento della Città di Trapani senza nemmeno consultare gli operatori portuali trapanesi e soprattutto senza preoccuparsi delle ricadute occupazionali che questa decisione potesse comportare. Siamo stati gli unici a lanciare l’allarme e a ribellarci contro le decisioni che piovono dall’alto senza alcuna giustificazione. Continueremo a farlo con puntualità e determinazione. Ma ci chiediamo: stando così le cose e non avendo alcun rappresentante politico locale che ci supporta, a chi dovremo rivolgerci per tutelare gli interessi del nostro Porto e del nostro territorio?”