La strada che sembra un campo minato. Interventi urgenti possibili, eppure…

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Di Laura Lombardo — Scempio a cielo aperto per una discarica abusiva di amianto e manto stradale pericolosamente dissestato in piena zona residenziale ad Alcamo, nei pressi delle così-dette Pigni di Don Fabrizio.

Una zona particolarmente ammalorata questa delle campagne alcamesi, dato che l’arteria stradale si presenta dissestata da anni e col tempo il degrado va solo ad aumentare.

L’ultima buca segnalata dai residenti è un fosso di circa 20 cm, insidioso specialmente quando “camuffato” dalle piogge che lo riempiono d’acqua fino al livello stradale. Si trova in prossimità del bivio da cui poi si dirama la via Giovenco, e prima di giungere al ponte. La buca, che manda automobilisti su tutte le furie ogni volta che si imbattono in essa con sonoro contraccolpo su ruote e paraurti, è lì ormai dalla scorsa estate. I residenti, che fin adesso speravano in un intervento d’urgenza dell’assessore Ferro, oggi sono a dir poco esasperati e non si sorprenderebbero se, a causa di questo fosso, uno di questi giorni accadesse il peggio. L’assessore Ferro intanto — che già nel 2018 aveva dichiarato, in merito ad altre frane sullo stesso tratto, che “la zona sarà interessata da un progetto di recupero per riqualificare l’intera area” — sostiene che dopo un anno questo progetto è ancora in itinere, e per la verità tutt’altro che in dirittura d’arrivo. L’assessore ai lavori pubblici ha fatto sapere che a luglio di quest’anno è stato approvato il progetto per un ammontare di 180,000 euro per la sistemazione della strada, che verrà asfaltata e dotata di cunette e canali per la raccolta e lo scolo delle acque. Ma il direttore dei lavori deve ancora essere nominato e il bando di gara pubblicato — il che avverrà secondo Ferro “entro la fine dell’anno”. Da lì ovviamente l’iter, in base all’esperienza dei casi passati, potrà comportare un’ulteriore attesa di 6 mesi se si è fortunati — dalla presentazione delle domande fino all’aggiudicazione della gara, la firma del contratto e, dulcis in fundo, il termine dei lavori. Insomma non proprio un intervento d’urgenza. Eppure dal codice degli appalti art 163 sembrerebbe possibile per un’amministrazione comunale agire d’urgenza entro il limite — applicabile in questo caso — di 200,000 euro. Se così fosse, sarebbe da chiedersi perché ci si è avvalsi della procedura standard più lunga.

Intanto a pochi metri dalla buca è visibile anche una discarica indifferenziata di rifiuti, tra cui amianto. Ma su questo, ci si dovrebbe rivolgere all’assessore all’igiene ambientale Giuseppe D’Angelo, che di problemi con i rifiuti in questo frangente non ne sta riscontrando di certo pochi.