Un inseguimento folle, un’ossessione che ha superato ogni confine, geografico e mentale. Da Pesaro a Terracina, 400 chilometri percorsi da un uomo di 32 anni, originario della provincia di Trapani, con un solo obiettivo: uccidere la sua ex compagna, una donna di 44 anni che da mesi cercava di sottrarsi alle sue persecuzioni. È accaduto sabato scorso tra Fondi e Terracina, nel cuore del Lazio, dove la violenza ha rischiato di trasformarsi in tragedia. La storia ha contorni che inquietano.
L’uomo, un operaio trasferito per lavoro a Pesaro, aveva già collezionato una denuncia per stalking. Ma la misura non era bastata a fermarlo. Martedì sera ha chiamato la donna, annunciando con glaciale lucidità: «Sto venendo ad ammazzarti». Le sue parole non erano una minaccia generica, ma il prologo di una vera e propria caccia all’uomo – o meglio, alla donna. Il suo delirio di onnipotenza era tale da fargli installare un dispositivo GPS sull’auto della ex per seguirne ogni spostamento. Quando ha rilevato che si trovava a Fondi, è scattata la trappola. Lei si è accorta di essere seguita e ha cercato di fuggire, ma la furia dell’uomo si è abbattuta come un’onda. Ne è nato un inseguimento ad alta velocità fino a Terracina, conclusosi lungo la via Pontina: l’uomo ha speronato più volte l’auto della donna, facendola schiantare contro un platano. Le immagini dell’incidente restituiscono la violenza dell’impatto. Eppure, in quel groviglio di lamiere, la donna ne è uscita viva. Ferite lievi, un miracolo dicono i testimoni. I carabinieri – già allertati dalla vittima dopo la minaccia telefonica – sono intervenuti rapidamente, trovando l’aggressore ancora in zona
. È stato arrestato e condotto nel carcere di Latina, con l’accusa di atti persecutori e tentato omicidio. Il caso riaccende i riflettori su un’emergenza sempre più drammatica: quella della violenza sulle donne, che continua a manifestarsi in forme sempre più estreme. Questa volta si è evitata la tragedia e le seguenti fiaccolate per le strade cittadine. Ma solo per un soffio.