L’iter legislativo è stato completato ed ora anche in Sicilia è stato concesso ai comuni di adeguare le retribuzioni di sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali e dei presidenti dei consigli comunali agli aumenti già disposti dal parlamento nazionale per le regioni a statuto ordinario. In Sicilia, però, i maggiori oneri derivanti dagli aumenti degli stipendi non saranno finanziati da un fondo ad hoc – come avviene nel resto d’Italia – ma peseranno esclusivamente sulle casse comunali. Insomma i sindaci potranno aumentarsi le retribuzioni, in alcuni casi fino a quasi raddoppiarle, ma le somme peseranno sui cittadini. “L’apposita norma della finanziaria regionale introduce una gravissima discriminazione a danno degli amministratori locali dell’Isola – ha detto Mario Alvano, segretario di Anci Sicilia –.
Ciò che in ambito nazionale è previsto con risorse statali da noi lo si rimette ai singoli Comuni, alla loro capacità economica. Esponendo così i sindaci al rischio di dover essere additati come coloro che si aumentano gli stipendi”. La nuova legge sulle indennità, recepita adesso anche in Sicilia, fissa nuovi parametri per il calcolo degli emolumenti. A incidere sarà ancora una volta il numero di residenti nel comune amministrato, ma il riferimento da cui si partirà è il compenso spettante ai governatori delle Regioni, ovvero 13.800 euro lordi. A poter ambire a questa cifra saranno soltanto i sindaci delle città metropolitane, Palermo, Catania e Messina. I sindaci dei comuni con più di 100.000 abitanti potranno arrivare a 11.000 euro al mese contro gli attuali 5240. Più del doppio.
Ad Alcamo e nei comuni con oltre 30.000 abitanti l’indennità dei sindaci salirà infatti da poco più di 3.000 euro a oltre 4.800. Il primi cittadino di Castellammare del Golfo potrà invece aumentarsi lo stipendio dagli attuali 2.800 a 4.100 euro. Poco meno spetterà a chi guida comuni con più di 5mila abitanti. L’elenco degli aumenti si chiude con i sindaci siciliani dei centri fino a 5.000 abitanti che potranno godere di indennità di oltre 3mila r di quelli dei tanti piccoli borghi dell’isola che da 1.650 euro al mese potranno salire fino a 2.000.