Incontro a Marsala su aggressioni, cittadini attaccano giunta. Solo una misera ordinanza

0
91

I commercianti del centro storico non ce la fanno più. Vivono in un clima di costante allarme e hanno voluto far sentire la loro durante l’assemblea cittadina “Marsala Sicura” convocata dal sindaco Massimo Grillo per un tema, quello della violenza e delle aggressioni, molto delicato e che richiede attività di prevenzione, controllo e regolamentazione al fine di tutelare la pubblica incolumità. Le iniziative della giunta marsalese non sembrano bastevoli per ridare tranquillità ai cittadini.

Il primo cittadino ha emesso un’ordinanza che vieta per tutto l’anno e quotidianamente – dalle ore 21 e fino alle ore 06 del mattino – la vendita, la somministrazione, la detenzione e il consumo in luogo pubblico di bevande alcoliche e superalcoliche. Tale divieto riguarda anche i distributori automatici. I marsalesi chiedono di più a cominciare dalla costante presenza sul territorio dell’Esercito come avvenuto con il progetto “strade sicure” che caratterizzò gli anni della pandemia. Questa richiesta dovrebbe essere girata dal primo cittadino lilybetano al prefetto. Ma anche di avere più pattuglie delle Forze dell’Ordine a presidio di “punti caldi” del centro storico, quelli in cui alcuni criminali imperversano terrorizzando soprattutto i commercianti. Il comune lilybetano sta comunque anche incrementando, e notevolmente, la presenza di telecamere della videosorveglianza.

Il clima dell’assemblea cittadina non è stato per nulla sereno. Gli animi si sono immediatamente surriscaldati sin da subito, con il sindaco Grillo, la vice Valentina Piraino e il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Menfi incalzati costantemente dai cittadini con domande, proposte ma anche rimproveri. Alla fine gli interventi pubblicizzati da Massimo Grillo hanno riguardato soltanto un’ordinanza sulle bevande alcoliche. Insomma la montagna che ha partorito un topolino. Le forze dell’ordine, nel corso del tempo, hanno emesso alcuni Daspo urbani. Poca roba per chi ha paura anche per i propri giovani dipendenti, come quel ristoratore che teme ritorsioni verso di loro.