Inchiesta Energetikambiente, indagati altri 6 alcamesi. Ai “raggi X” anche gli appalti

0
1391

L’ennesima bufera sull’Energetikambiente, l’ex Aimeri coinvolta nella Sicilia occidentale in altri procedimenti, aveva spinto ieri il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, a sospendere il servizio di raccolta dei rifiuti. Alla base della decisione, il sequestro di 10 automezzi utilizzati per ripulire il territorio comunale alcamese e quindi gli interrogativi su come l’azienda avesse potuto effettuare la raccolta dell’immondizia. Ottenute rassicurazioni, il primo cittadino di Alcamo ha diramato un’altra nota per annunciare che il servizio continua e funzionerà regolarmente secondo l’ultimo calendario diramato.

Intanto arrivano altri particolari sulle indagini dei carabinieri forestali che ieri hanno portato l’architetto Giovanni Maria Picone, capo area dell’azienda per l’Italia meridionale, e l’alcamese Benedetto Cottone, funzionario, agli arresti domiciliari per traffico illecito di rifiuti (il liquido prodotto dall’organico veniva sversato illecitamente nei pressi dell’autoparco di Eneregtikambiente fra Balestrate e Partinico) e per inquinamento ambientale. Oltre ai due funzionari, sono stati indagati altri dipendenti della ditta che, da quasi un decennio, gestisce la raccolta dei rifiuti ad Alcamo. Si tratta soprattutto di autisti e tutti alcamesi: Alessandro Adamo, Federico Cutino, Francesco D’Angelo, Salvatore De Martino, Gaetano La Rocca e Adriano Stellino.

Le indagini dei militari del nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e Forestale dei carabinieri vanno comunque avanti alla ricerca, pare, anche di altri siti dove sarebbero stati sversati illecitamente il percolato altamente inquinante e la terra da spazzamento prelevata dal servizio di pulizia delle strade. I rifiuti venivano abbandonati nell’area originariamente destinata ad autoparco aziendale della Energetikambiente ed ora utilizzata come centro di stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali ed urbani pericolosi e non pericolosi. Gli investigatori, che hanno anche acquisito una vasta documentazione al settore Ambiente del comune di Alcamo, puntano anche all’eventualità di turbata libertà negli appalti.