Incendio su Monte Inici, circa 150 ettari in fiamme. 80% di alberi bruciati dovrebbe riprendersi

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Sarebbero poco più di 150 gli ettari percorsi dalle fiamme nell’incendio di sabato scorso appiccato, con due distinti inneschi, su Monte Inici, nei pressi dell’hotel Belvedere. Stamattina la ricognizione del corpo forestale avrebbe anche scongiurato danni ingenti agli alberi di alto fusto, anche a quelli più giovani. Ad essere avvolti dalle fiamme soprattutto gli Eucalipti, pianta molto coriacea nel riprendersi. Fra l’altro il fuoco avrebbe viaggiato a notevole velocità sia per le raffiche di vento che per il lavoro dei vigili del fuoco. Da una prima ricognizione l’80% degli alberi raggiunti dal rogo dovrebbe farcela a rimettersi in vita senza troppi problemi. Completamente distrutto invece il sottobosco e quindi macchia mediterranea e ampelodesma. L’incendio di sabato scorso, sul quale stanno indagando i carabinieri e il NIA dei vigili del fuoco, ha creato tantissima preoccupazione soprattutto per il vasto complesso ricettivo del ‘Belvedere’ ma anche per alcune villette di pregio che sorgono in zona Costa Larga. Il cordone degli operatori ha evitato il peggio grazie proprio all’attenta azione a tutela degli immobili.

Che si sia trattato di incendio doloso e quini della mano folle dei soliti piromani non lo dicono soltanto i due inneschi rinvenuti in distinte posizioni. Lo dicono anche altri aspetti. Le fiamme partite proprio in una giornata di poderoso vento di scirocco; l’orario dell’innesco, le 20.30 circa, quando l’oscurità intralcia le operazioni di spegnimento; le tenebre e il fortissimo vento che ovviamente impediscono ai canadair di potere intervenire. Tanti i focolai rimasti attivi fino a domenica quando poi, alcune acquazzoni, hanno messo fine al possibile ripropagarsi delle fiamme. In questi giorni stanno andando avanti le trattative per raggiungere gli accordi necessari, fra istituzioni e sindacati, ad aviare la campagna 2024 del servizio anti incendi boschivi. La dolosità del rogo di Monte Inici potrebbe forse rappresentare un segnale in tal senso. Qualcuno vorrebbe forse far capire come il servizio necessiterebbe di una copertura 365 giorni all’anno. Il settore, invece, langue nel caos con stabilizzazioni promesse e mai arrivate e con una riforma di cui si parla da più di un decennio.