Incendio in campo migranti. Morto carbonizzato un bracciante senegalese

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Una vera e propria tragedia quella  avvenuta la scorsa notte, in contrada Bresciana Soprana, tra Castelvetrano e Campobello di Mazara. A causa di un incendio, divampato verso le 23:30, ha perso la vita un giovane bracciante agricolo senegalese.  In quello che un tempo era un cementificio, oggi sede di una baraccopoli abusiva,  erano stanziati circa 350 lavoratori stagionali extracomunitari. Le fiamme hanno coperto e distrutto l’intera area di circa 3000 MQ. Durante i soccorsi, sono stati i carabinieri di Castelvetrano a giungere tempestivamente sul luogo dell’incendio, è stato rinvenuto il corpo carbonizzato dell’uomo di origini sub-sahariane, ancora in fase di identificazione. L’ex Calcestruzzi “Cascio” di via Selinunte, è da tempo abbandonata e da anni viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara, così come avviene in altre zone del trapanese, per la raccolta delle olive. Una storia che si ripete ogni anno, sia per la vendemmia, così come in questo caso, per la raccolta delle olive.

In molti sono riusciti a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero campo. Il fuoco ha distrutto alloggi di fortuna e baracche. Per spegnerlo sono dovute intervenire diverse squadre dei vigili del fuoco del territorio. Le fiamme hanno anche seriamente danneggiato alcuni magazzini limitrofi, che da tempo erano abbandonati. Questa tragedia, riporta alla luce un problema sempre attuale, quello degli extracomunitari che vengono a lavorare in Sicilia, spesso per pochi euro e, soprattutto sfruttati, senza avere poi un alloggio sicuro, se non qualcosa di fortuna. La morte del senegalese nel trapanese, dovrebbe fare riflettere, sia gli imprenditori che assumono i tanti extracomunitari per pochi euro, ma anche le istituzioni.