In Sicilia crescono le famiglie che vivono in povertà

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In Sicilia tre famiglie su dieci non arrivano con i soldi alla fine del mese. Se l’Istat non  avesse lanciato i i dati questa dolorosa verità, il fallimento del “Carrello tricolore” sarebbe stato derubricato come goffo tentativo del governo di passare per amico del popolo. E invece le disastrose condizioni economiche di tanti, troppi siciliani hanno reso il provvedimento strombazzato da Giorgia Meloni una presa in giro. Il “Carrello tricolore” avrebbe dovuto garantire il 10% di sconto sui prodotti di prima necessità: olio, pasta, passata di pomodoro, latte, riso, detersivi. Ma è bastato fare un giro nei supermercati per scoprire che la campagna per calmierare i prezzi o non è mai partita o riguarda prodotti che erano già in sconto prima dell’iniziativa del governo. Si conferma che l’effetto annuncio, a Palazzo Chigi, resta l’unica cosa che veramente conta. Ma lontano dalle conferenze stampa, la realtà è tutta un’altra cosa. Spenti i riflettori, i poveri continuano a vivere da poveri mentre chi governa già prepara un nuovo  proclama per cercare consensi.

Ad Alcamo in ognuna delle 10 parrocchie funziona un Centro Caritas e di Ascolto ed assistono oltre 2 mila e 500 persone. La Caritas della chiesa Madre assiste 80 famiglie, il 60 per cento delle quali sono extracomunitarie. Al via i preparativi per la Giornata della colletta alimentare, che si celebra il prossimo 18 novembre.  Si tratta della 27esima edizione che vedrà impegnati miglia di volontari davanti a quasi 11 mila supermercati in tutta Italia. Ad Alcamo il punto di raccolta è alla Conad Cento Piazze. La distribuzione di generi alimentari avviene in via Rossotti nell’ex sede dei Servi della Chiesa ogni mese a seconda della disponibilità dei generi  che arrivano ad Alcamo dal Banco alimentare di Cinisi. Il Centro  d‘ ascolto si fa carico delle esigenze che poi trasmette alla Caritas della quale si occupa attivamente Piero Vilardi. In tante occasioni vengono pagate anche bollette.