In Sicilia -15.055 alunni, a rischio posti di lavoro. CGIL: “Mettere scuola al centro del PNRR”

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“Sono tanti i docenti, i collaboratori scolastici, gli assistenti tecnici e amministrativi delle scuole siciliane, di ogni ordine e grado, che il prossimo anno perderanno la titolarità nella loro sede di servizio”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, commentando i dati forniti dal Ministero dell’istruzione sugli organici. “A pesare sono – dice Rizza – la costante perdita di studenti e la decisione del governo di non rispettare gli accordi sottoscritti appena un anno fa, come il Patto per la scuola del 20 maggio 2021, e le istanze di modifica del Dpr 81 del 2009 per il rafforzamento degli organici e la riduzione del numero di alunni per classe”. “Per l’anno scolastico prossimo – continua il leader regionale di CGIL scuola – è previsto in Sicilia un calo di ben 15.055 alunni così ripartiti: – 1.861 all’infanzia, – 3.485 alla primaria, – 3.908 nel primo grado e – 5.801 nel secondo grado.

Fenomeno che non può essere ricondotto soltanto al calo demografico, ma soprattutto anche ad un disagio economico e sociale che colpisce molte, troppe famiglie siciliane. In modo particolare quelle formate da giovani coppie, – ha spiegato Adriano Rizza – che non riescono a trovare una condizione di lavoro stabile e dignitosa”. “Da tempo – dice il sindacalista  – chiediamo di ridurre il rapporto docenti alunni, al fine di migliorare le condizioni di lavoro nella scuola e aumentare la qualità dell’offerta formativa. Una decisione che, seppur per fini sanitari, aveva trovato accoglimento durante le fasi più preoccupanti della pandemia e che il governo non ha implementato in modo strutturale, nonostante la disponibilità delle ingenti risorse del Pnrr”. La CGIL lancia quindi l’ennesimo appello alle istituzioni e alla politica: “mettere la scuola al centro della strategia di ripresa e resilienza del Paese ed in particolare del Mezzogiorno”.