Impianti eolici. Nuove regole per le autorizzazioni

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62 Siemens-Windenergieanlagen des Typs SWT-2.3-101 drehen sich hier im Windpark West Wind nahe Wellington in Neuseeland. Aufgrund konstanter Windbedingungen und hoher Windgeschwindigkeiten eignet sich Neuseeland bestens für die Realisierung von Windenergieprojekten. West Wind ist der erste Windpark in Neuseeland, den Siemens im Oktober 2009 in Betrieb nahm. 62 Siemens wind turbines of the type SWT-2.3-101 turn here in the wind park West Wind near Wellington in New Zealand. The consistently strong wind speeds in New Zealand make the country ideal for wind power plants. West Wind is the first wind power plant Siemens commissioned in October 2009.

Continuano le ripercussioni sul caso Siri-Arata-Nicastri, che hanno avuto e continuano a provocare scontri nel governo nazionale, dove mai si era registrata, nella storia dell’Italia repubblicana, una simile litigiosità all’interno della maggioranza. Oggi la maggioranza gialloverde, Lega-grillini, guida l’Italia verso il precipizio. Un’Italia che continua a sprofondare nella crisi economica e di valori.. Intanto a seguito dell’inchiesta sull’energia che ha portato agli arresti Vito Nicastri e alla revoca degli incarichi per il sottosegretario leghista Armando Siri, uno dei personaggi più vicini a Matteo Salvini, la Regione fissa nuove regole per evitare che le autorizzazioni vengano assegnate ad aziende che non sono in grado di realizzare materialmente gli impianti eolici. In una circolare del dirigente del dipartimento Energia Salvatore D’Urso, viene scritto «di consentire l’avvio dei nuovi procedimenti unici di autorizzazione di progetti presentati esclusivamente da soggetti che possiedano pluriennale e documentata esperienza nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili». Stop, insomma, alle aziende improvvisate, con una stretta anche sulle scatole cinesi – aziende controllate da altre aziende in un continuo rimando in cui è difficile individuare le persone fisiche che controllano il progetto – e sulle garanzie finanziarie da parte delle banche. Porte sbarrate anche a chi cerca di finanziare tutto con fondi pubblici: «Appare utile precisare – aggiunge la circolare – che in nessun caso potrà ritenersi causa di forza maggiore il mancato accesso agli incentivi pubblici».