Il sindaco di Borgetto Davì medita di dimettersi

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    I carabinieri della compagnia di Partinico che indagano sull’ennesimo atto intimidatorio contro il sindaco di Borgetto, Giuseppe Davì non escludono nessuna pista. I militari stanno valutando un ampio ventaglio di ipotesi: dalla vita privata del padre all’attività politica di Davì.

    Dopo il silenzio iniziale, in un secondo momento il primo cittadino ha meditato la possibilità di gettare la spugna “Evidentemente a qualcuno la mia azione amministrativa dà fastidio. Sto meditando se dimettermi subito dopo Pasqua – ha detto con molta amarezza – Non potevano colpire casa mia che è sorvegliata giorno e notte e allora se la sono presa con la casa di campagna della mia famiglia, dove insieme trascorriamo il periodo estivo. Adesso sono stanco e avvilito. Ho bisogno di tempo per capire se ho ancora voglia di continuare ad amministrare questo paese”.

    Non si tratta del primo messaggio intimidatorio. Meno di un anno fa era stata data alle fiamme l’auto del padre del primo cittadino, il 4 dicembre 2009 era toccato alle vettura dello stesso sindaco Davì. Lo scorso 3 settembre invece era stato bloccato  il portone d’ingresso del Municipio.

    Molteplici i messaggi di solidarietà pervenuti ti al primo cittadino da esponenti del mondo politico ma non solo.