Il Premio Rostagno a Calatafimi

    0
    345

    Mille studenti per il concorso giornalistico che si concluderà a Calatafimi Segesta con il magistrato Gian Carlo Caselli

    Arriveranno da tutta la Sicilia per la giornata conclusiva del premio dedicato al sociologo – giornalista Mauro Rostagno ucciso dalla mafia in Sicilia nel 1988. Alla sua quarta edizione, il premio “Mauro Rostagno” continua a crescere, nei numeri e nell’entusiasmo dei ragazzi, facendo registrare anche un aumento delle scuole coinvolte, 886 in tutta la regione. Mille gli studenti coinvolti e 56 le scuole che hanno preso parte attivamente al progetto. A Calatafimi Segesta, cuore e anima di questo percorso, arriveranno in 600 (tanti può contenerne il teatro comunale che li ospita ogni anno). Il premio che si terrà il 3 marzo alle ore 9.00 è promosso dal locale presidio di Libera e realizzato in collaborazione fra il settore formazione dell’associazione e la fondazione Libera Informazione.

     

    Quest’anno il consueto “faccia a faccia”, ovvero  l’intervista a più voci che decreterà  fra i 5 finalisti il gruppo di studenti vincitori del premio sarà realizzata con il magistrato Gian Carlo Caselli. A selezionare i lavori realizzati dai ragazzi una commissione di giornalisti presieduta dal direttore della Sede Rai Sicilia, Salvatore Cusimano. Con il presidente  – a vagliare il lavoro dei ragazzi – i colleghi, Rino Giacalone (collaboratore di numerose testate nazionali, da Libera Informazione al Fatto quotidiano), Manuela Modica, collaboratrice per L’Unità e Repubblica, Renato Camarda, già direttore de “L’Isola Possibile” responsabile del settore informazione di Libera a Catania e Antonella Lombardi, collaboratrice Ansa  portale Legalità.

     

    Quest’anno gli studenti hanno ragionato su un tema centrale della lotta alle mafie:il ruolo della società civile e responsabile. Che contributo possono dare i cittadini in questa battaglia? Che ruolo possono avere accanto alla magistratura e alle forze dell’ordine per sconfiggere mafie e corruzione? Queste e molte altre domande saranno rivolte al magistrato Gian Carlo Caselli dai giovani siciliani. L’attuale procuratore capo di Torino ha trascorso in Sicilia gli anni più difficili della lotta alle mafie e ha fatto di queste e altre importanti battaglie per la democrazia, un punto cardine del suo impegno di magistrato e della sua vita di cittadino.

    All’interno del premio, per il primo anno, l’istituzione di un “Riconoscimento ai giovani cronisti” in memoria di Roberto Morrione, presidente di Libera Informazione, scomparso nel maggio scorso dopo una lunga malattia e fra i fondatori insieme a Libera Calatafimi Segesta del premio in memoria di Rostagno, Il riconoscimento vuol essere un momento interno al premio e rivolto ai giovani che fanno informazione in Sicilia. Il riconoscimento sarà, di anno in anno deciso dalla Commissione dei giornalisti del premio Rostagno e concordato con i familiari di Roberto, e dedicato “a giovani giornalisti, free lance, volontari dell’informazione, singoli cittadini o associazioni che si siano distinti nell’ultimo anno per aver portato avanti una battaglia per i diritti sul territorio siciliano, aver illuminato una storia nascosta e/o portata all’attenzione dei mass media e dell’opinione pubblica”.