Da domani primo marzo la pallacanestro alcamese potrà ritornare nella sua storica casa, il PalaTreSanti, almeno per gli allenamenti. Da definire ancora il piano sicurezza che dovrebbe essere varato fra una decina di giorni al termine di un’apposita conferenza dei servizi. Probabilmente tradito dall’entusiasmo, però, il sindaco Domenico Surdi è scivolato sulla buccia di banana e sul suo profilo facebook ha annunciato: “dal primo marzo riapriremo al pubblico e alle società sportive la Palestra Tre Santi”. Un errore, per carità, che può capitare ma che potrebbe ingenerare confusione.
Una disattenzione che non dovrebbe verificarsi per chi è a capo di un’amministrazione comunale e dell’ordine pubblico, un sindaco appunto. Il PalaTreSanti quindi riapre, ha tutte le autorizzazioni in regola, il piano anti-incendio e altra documentazione. Non riapre, almeno momentaneamente, al pubblico. A prescindere da tale doverosa precisazione, importante in un tempo in cui le comunicazione volano sui social, il tempio del basket alcamese tornerà fruibile con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia prevista e con un nuovo boiler per l’acqua calda che ancora non è arrivato.
Instancabile ed alacre il lavoro dell’assessore Gaspare Benenati che però ha dovuto fare i conti con il rallentamento della produzione causata dalla pandemia. Così l’imponente ristrutturazione, che doveva concludersi lo scorso mese di maggio, ha subito un ritardo di nove mesi. Slittamenti che, nell’era post-covid, sono spesso tali.
Il PalaTreSanti ha adesso una copertura a tenuta stagna (per anni era soggetta a infiltrazioni piovane), un nuovo impianto di illuminazione a led per il campo di gioco, ammodernato di impianto elettrico ed idraulico, un impianto solare termico e una moderna climatizzazione capace di produrre caldo in inverno e fresco in estate. Rifatto e riammodernato anche il paino anti-cincendio. Le società cestistiche alcamesi dovettero trasferirsi al PalaVerga nei primi giorni di novembre 2021. Torneranno a casa dopo 16 mesi grazie ai lavori, per 260.000 euro, conclusi dall’impresa A.&P. Costruzioni.
