‘Hiera’, particolare birra non in vendita. Nasce e si consuma a Marettimo

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Anche nel 2022, per il sesto anno consecutivo, i Luppi – mastri birrai trapanesi, si sono dati appuntamento a Marettimo per l’evento di fine estate nel quale sarà celebrata “Hiera”, la birra artigianale che porta il nome antico dell’isola. Si tratta di una birra esclusiva nella sua genesi: ogni anno viene prodotta in un limitato numero di bottiglie e viene totalmente consumata in una serata memorabile per tutti i presenti a cena. L’appuntamento quest’anno è per sabato 10 settembre al “Carrubo” di Marettimo. Spesso si parla di “birra artigianale”, ma la storia e la genesi di questa birra che porta il nome antico dell’isola più lontana delle Egadi, si identifica in un quasi limbo mistico.

Hiera nasce dall’amore per la natura che ogni anno spinge il mastro birraio Vincenzo Maiorana per i sentieri collinari delle isole trapanesi. Lungo questi percorsi, circondato da piante selvatiche e dai loro fiori, già dall’ormai lontano novembre 2016, mastro Enzo iniziò a cercare e selezionare gli ingredienti naturali che nascono esclusivamente sull’isola di Marettimo. Il timo, il mirto ed altre essenze spontanee che crescono tra la vegetazione incontaminata dell’isola vengono ogni anno raccolti per dare corpo con i loro odori e sapori, ad una “cotta” di birra che viene preparata, decantata, fermentata, travasata ed imbottigliata nel periodo natalizio. Dopo la maturazione, a settembre la birra Hiera è pronta per essere consumata.

Dal primo “esperimento” di sei anni fa, nacque l’idea di perpetuare questo evento. Un incontro goliardico che ha il solo scopo di celebrare, con un boccale in mano colmo di spumoso ed ambrato nettare, una birra che nasce e si estingue a Marettimo. La birra dei Luppi – mastri birrai trapanesi ha una caratteristica unica: non è in vendita. Appuntamento quindi a sabato 10 settembre, a Marettimo con i mastri birrai Vincenzo Maiorana, Alberto Santoro, Nicola Conforti, Sandro Mazzara, Piera Crapanzano, Antonello Catanese, Bruno Purassanta, Francesco Noce, Giuseppe Catalano, Salvatore Bonfiglio e Vito Catania.