Non si è ancora fermata la macchina investigativa che, con l’operazione Hesperia, ha dato un grosso colpo alla mafia nel territorio di Matteo Messina Denaro. I tentativi di grosse estorsioni sono arrivati comunque anche ad Alcamo, agli imprenditori agricoli Possente, ma soprattutto per la loro attività vitivinicola a Salaparuta. In questo caso gli esponenti di Cosa Nostra hanno dovuto fare anche i conti con la territorialità dell’organizzazione in quanto gli imprenditori contattati non vivono nel belicino ma in altro mandamento, quello alcamese appunto. L’attenzione al rispetto di ‘chi comanda’ si evince chiaramente dalle intercettazioni trascritte nelle oltre 1900 pagine dell’ordinanza in cui viene pure ribadita la propensione dei partinicesi Michele Vitale e Giuseppe Speciale a commettere reati in materia di stupefacenti e i contatti con il castelvetranese Piero Di Natale.
L’operazione Hesperia e la “caccia” al super latitante Messina Denaro comunque non si fermano. A distanza di un paio di giorni dalla maxi operazione del Ros, lo stesso gruppo speciale e i carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani hanno rinvenuto una pistola semiautomatica illecitamente detenuta da uno degli arrestati. L’uomo non era nella propria abitazione di Campobello di Mazara ma era stato rintracciato e catturato a Palermo. Gli investigatori erano riusciti a rintracciarlo a Palermo dove lo hanno bloccato mentre saliva sulla sua autovettura.
L’attestato aveva con sé due pacchi in cellophane contenenti complessivamente oltre 50 mila euro in banconote di vario taglio. I carabinieri hanno poi esteso la perquisizione anche nell’abitazione estiva dell’uomo, a Tre Fontane, dove hanno rinvenuto la pistola automatica, una Walther PPK c7,65, con 50 colpi del medesimo calibro di cui 4 nel caricatore, nonché altro materiale ritenuto utile all’indagine. L’arma è stata inviata al Ris di Messina per gli opportuni accertamenti tecnici. Nell’abitazione di un altro indagato, sono stati invece rinvenuti circa 900 grammi di marijuana.
