Guerra di mafia degli anni ’90 e ‘nisteri’ alcamesi. Racconti inquietanti nel libro di Armando Palmeri

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Siamo tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 ad Alcamo. E’ la fase propedeutica alla sanguinosa guerra, con poco meno di un centinaio di vittime, tra due fazioni mafiose: una capeggiata dal boss Vincenzo Milazzo, strettamente legato a Totò Riina e ritenuto il capo-mandamento, l’altra invece risalente al Clan dei Greco, legato a una sorta di mafia “pastorizia”, la cosiddetta Stidda. Autista e uomo fidatissimo di Vincenzo Milazzo, finito prima in carcere per alcune rapine lontano dalla Sicilia, è Armando Palmeri, rampollo di una famiglia alcamese molto agiata di professionisti.

L’uomo divenne poi collaboratore di giustizia ed andò a vivere in una località segreta. ‘Quella guerra di mafia non mi appartiene, sono consapevole dei rischi e dei pericoli annessi, Non sono né un ingenuo né uno sprovveduto, aveva detto Armando Palmeri  nella prefazione al suo libro che contiene un dettagliato memoriale. ‘Solo un uomo solo’, pubblicato in collaborazione con il reporter alcamese Stefano Santoro, ex cameramen di Alpa 1, in cui Palmeri racconta delle visite di due esponenti dei servizi segreti deviati a Vincenzo Milazzo e della partecipazione a tali incontri di un notissimo chirurgo, in una villa di Scopello, e di un ex senatore, in un’abitazione di Monte Bonifato. Ecco cosa dice, in uno stralcio concesso ad Alpa 1,  l’ex collaboratore di giustizia sulla sua fede nella magistratura e dell’uccisione di Vincenzo Milazzo, avvenuta tra le due stragi del ’92