Gli arresti ad Alcamo. Antonino Papania, stella politica sul viale del tramonto

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Antonino Papania, Nino per gli amici, per oltre 25 anni è stato il punto di riferimento e il regista della politica locale e non solo. Ha compiuto 65 anni lo scorso 16 agosto. Ma la sua stella era in declino alla luce dei risultati elettorali delle ultime elezioni regionali e amministrative. Consulente tributario e aziendale con la politica nel sangue per un cammino intrapreso da giovanissimo. Tra i fondatori di Presenza sociale, movimento vicino agli ambienti cattolici, è riuscito a far eleggere numerosi consiglieri comunali. Così come nel 1996 Nino Papania venne eletto deputato regionale e qualche mese dopo assessore regionale al Lavoro. È stato dal 2001 al 2015 il principale sponsor della candidatura di due ex sindaci. Vennero eletti sindaco nella compagine del centrosinistra. Allora Papania militava nel Pd e in precedenza nella Margherita. Una grande popolarità quella di Papania con qualche scivolone come quando venne condannato in primo grado ad otto mesi per voto di scambio relativo alle elezioni comunali del 2012. Da questa accusa venne assolto in appello così come nell’inchiesta per la donazione di generi alimentari relativa sempre ad elezioni comunali.

Per due legislature ha ricoperto la carica di senatore ed è stato vice presidente della commissione Lavori pubblici. E quando era all’apice della carriera politica la commissione dei garanti del Pd lo ha escluso dalla candidatura per le elezioni politiche “perchè secondo il codice etico non era presentabile. Questa esclusione provocò polemiche nel Partito democratico anche perché allora Papania non aveva nessun carico pendente. Papania è stato l’ispiratore del movimento Via fondato nel marzo di quattro anni fa che fa fatto scattare le indagini conclusesi col blitz di ieri. Un movimento al quale hanno aderito consiglieri e assessori di diversi comuni della provincia ma con scarsi risultati in termini di voti. L’ex senatore da tempo è vicino a Raffaele Lombardo. Nino Papania e un maresciallo dei carabinieri sono sotto processo a Caltanissetta, ultima udienza la scorsa settimana. Sono accusati di accesso abusivo e rivelazioni di notizie segrete. Tra gli episodi contestati anche quello di aver acquisito documenti riservati sulla vita privata di un magistrato in servizio alla Procura di Trapani. Il processo trae origine da una perquisizione eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Trapani nel maggio 2015 nella sede di una cooperativa gestita dall’ex senatore.