Gibellina. Al Cretto di Burri si concludono le Orestiadi

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La citta condivisibile, il Cretto omaggio alle vittime del Terremoto a cinquant’anni dall’evento, domani sabato  alle ore 19. Al Cretto di Burri, una produzione esclusiva per le Orestiadi 2018. Un progetto di Alfio Scuderi ispirato all’opera di Italo Calvino, con Leo Gullotta e Claudio Gioè. Domani ultimo appuntamento con le Orestiadi di Gibellina l’opera di Alberto Burri ritorna ad essere “scenografia”, per la prima volta dopo il suo completamento, di una creazione teatrale per la chiusura delle Orestiadi 2018, con uno spettacolo inedito e itinerante in ricordo del Terremoto del 1968. Per l’occasione, il labirinto del Cretto di Gibellina è stato pensato come ad un luogo contenitore, un continente di tutte le città possibili e invisibili, agli spettatori come a dei viaggiatori in esplorazione nelle città del nuovo continente e alle attrici come alle singole città. Saranno le parole invisibili di ciascuna attrice a dar vita alle diverse città possibili. E gli spettatori, una volta esplorato fisicamente, con l’ascolto e l’immaginazione, il nuovo continente delle città possibili e invisibili, potranno scoprire forse di aver già incontrato o visitato in qualche modo alcune di queste città possibili: perché le città sono sempre un insieme di tante cose, di ricordi, di desideri, di segni, e sono certamente un luogo di scambio di parole e di memorie. Ci sarà un insolito Virgilio, conoscitore del continente delle città invisibili e possibili, ad accogliere il pubblico e a introdurlo al viaggio, Leo Gullotta. Mentre al termine del cammino ci sarà un viaggiatore d’eccezione del nuovo continente a congedare il pubblico, Claudio Gioè. Il Grande Cretto di Alberto Burri ricopre con una coltre di cemento bianco le macerie della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto nel gennaio del 1968. Il Cretto è una grande opera di Land art composta da 122 blocchi di cemento, alti circa 1,60 metri, per 98 mila mq di superficie complessiva. Il Cretto di Burri è stato scenografia e palcoscenico delle Orestiadi di Gibellina.