Gestione acqua, prima manifestazione d’interesse. Partecipa solo ‘IRete’

0
87

Nei primi giorni dell’anno in corso l’assemblea territoriale idrica di Trapani, presieduta dal sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, aveva adottato il piano d’ambito, strumento di programmazione idrica, fognaria e depurativa per il prossimo trentennio e che riguarda il sistema idrico integrato dei 24 Comuni della provincia di Trapani. Adesso la società dovrà occuparsi dell’individuazione del gestore dell’approvvigionamento idrico. Nella prossima seduta, già fissata, l’organismo dovrà decidere quale forma adottare nel trapanese: gestione privata dell’acqua o pubblica, oppure una gestione mista. Intanto qualche tempo fa l’ATI Idrico aveva messo a bando una manifestazione d’interesse: un modo anche per schiarirsi le idee. Ha partecipato una sola realtà, fra l’altro particolarmente grossa: IRete società del gruppo Iren, che fornisce acqua potabile a circa 3 milioni di persone in diverse regioni italiane per un totale di 265 comuni serviti. Una rete di acquedotto di circa 23.360 chilometri che distribuisce ogni anno approssimativamente 187 milioni di metri cubi di acqua. Il Gruppo gestisce anche 4 laboratori di analisi, che effettuano 640.000 analisi all’anno sulle acque potabili. IREte dovrebbe quindi fornire le giuste garanzie per potere concorrere a diventare il gestore delle risorse idriche e delle condutture in provincia di Trapani.

Il fallimento di EAS, il subentro di SiciliAcque, la nascita delle società d’ambito e l’arrivo di nuove normative hanno creato una fase di passaggio alquanto difficile, lenta e per certi versi tribolati. In questo frangente anche una serie di ricorsi da parte dei comuni e di pronunciamenti del TAR sul secco no degli enti locali ad accollarsi la gestione e la manutenzione delle reti ex EAS divenute oramai veri e propri colabrodi. Adesso i tempi, però stringono, ed entro la fine dell’anno l’ATI Idrico di Trapani, dopo la scelta della forma di gestione, dovrà pronunciarsi sull’individuazione della società che per i prossimi trent’anni dovrà occuparsi dell’approvvigionamento idrico in favore del territorio trapanese.